«Vediamo anche tendenze a ridurre il bilancio e questo ci preoccupa molto. Il via libera al bilancio 2020 da parte del Parlamento europeo è stato un momento molto importante ma adesso inizia la negoziazione vera, quella sul bilancio pluriennale. Naturalmente il parlamento europeo vuole difendere gli investimenti, la ricerca e la possibilità di finanziare meglio i programmi di successo della Ue come l’Erasmus. Ci sono molti governi invece che vorrebbero un bilancio meno ambizioso. Questo negoziato avrà bisogno anche della partecipazione dell’opinione pubblica». Lo ha detto David Sassoli, presidente del consiglio europeo, a margine della conferenza tenuta insieme all’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco dal titolo “Europa, sfide e prospettive per i prossimi anni” che si è tenuta nel capoluogo ligure in Sala Quadrivium venerdì sera.
Secondo il presidente del consiglio europeo, l’Europa deve essere «leader della lotta ai cambiamenti climatici» ma per questo «abbiamo bisogno di risorse sul bilancio pluriennale, di finanziare i programmi che abbassano le emissioni di Co2 e che aiutino le aziende a riconvertirsi. Non dobbiamo penalizzare il mondo dell’industria. Il green deal è un’opportunità di crescita e di lavoro».
Sassoli ha espresso apprensione anche per la vicenda Ilva: «Spero che l’atteggiamento dell’impresa sia quello giusto. Capiamo le difficoltà e comprendiamo anche che perdere patrimoni industriali sarebbe un grandissimo problema per l’Italia ma anche per l’Europa. Ci appelliamo alla proprietà perché abbia lo stimolo di non desertificare di imprese un paese come l’Italia».
Per quanto riguarda l’Italia nel contesto europeo Sassoli ha avvertito che «Abbiamo bisogno di un’Europa che cresca insieme e spero che la manovra italiana sia all’altezza di questa sfida. Bisogna capire che in Europa non si ragiona più sul rigore ma sulla crescita».