Al via il progetto di riqualificazione del Palasport che, dopo la demolizione del Nira e l’imminente avvio dei lavori di scavo del canale, costituisce un nuovo fondamentale tassello per l’attuazione del waterfront di Levante.

Cds Holding spa, società leader nello sviluppo immobiliare per il retail real estate, si è aggiudicata la gara bandita da Spim spa, a seguito di mandato ricevuto dal Comune di Genova, per l’individuazione di operatori qualificati cui cedere le aree del compendio fieristico e di dare attuazione all’idea progettuale che Renzo Piano aveva donato alla città di Genova nel 2017. La società investe complessivamente nel progetto 92 milioni di euro, di cui 14,250 milioni per l’acquisto dell’area e 10 per la messa in sicurezza del Palasport.
Entro il 30 settembre 2019 sarà sottoscritto il contratto preliminare di acquisto e, nel frattempo, prenderà avvio l’iter autorizzativo del progetto che Cds punta a concludere entro il 2020.
«Un altro tassello fondamentale – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci – andrà a comporre il mosaico definitivo del nuovo waterfront di Levante: un’operazione che sta già cambiando il fronte mare di una parte della nostra città e che sarà fondamentale nell’ottica del rilancio fieristico di Genova. L’area del Palasport rinnovata, inoltre, ci permetterà di avere un nuovo centro sportivo polifunzionale di grande qualità e soprattutto di ospitare eventi sportivi di livello nazionale e internazionale che fino ad ora ci sono stati preclusi per carenze di impianti. Stiamo costruendo il futuro di Genova».
Per la costruzione dei tratti di canale Nord-Sud e Ovest-Est, ha aggiunto il sindaco, il Comune proderà direttamente avendo reperito le risorse necessarie.
«Siamo partiti – ha spiegato Massimo Moretti, direttore generale di Cds Holding, dal progetto di Renzo Piano con grande rispetto. E da una concezione del Palasport come porta d’ingresso del waterfront di Levante. Dovrà essere multifunzionale, ospitare attività sportive e anche grandi eventi, attività commerciali, ristoranti, servizi, avere una passeggiata panoramica. In sostanza dovrà essere vivibile tutto l’anno. Questa è la vera sfida. Solo per metterlo in sicurezza, per il consolidamento strutturale, investiamo una decina di milioni. Perché questo edificio è un bellissimo esempio di architettura innovativa degli anni Sessanta, un gioiello ma un gioiello fragile, per certi aspetti e per l’epoca in cui è stato costruito ricorda Ponte Morandi. L’obiettivo ora è concludere l’iter autorizzativo entro il 2020 e accelerare al massimo i lavori».