Non solo l’aspetto sanitario e le innovazioni terapeutiche in grado di combattere in maniera più efficace la patologia e migliorare l’aspettativa di vita dei pazienti: nella presa in carico dei malati oncologici assume un ruolo sempre più determinante l’umanizzazione delle cure, dove la comunicazione, il rapporto medico-paziente e la corretta elaborazione del carico emotivo da parte del medico sono elementi importanti per la costruzione del miglior percorso terapeutico.
Una nuova frontiera dell’oncologia moderna che vede l’Asl 5 spezzino in prima linea, con un programma aziendale dedicato e con la recente organizzazione di un corso, svoltosi all’NH hotel della Spezia, “Il carcinoma mammario oltre l’innovazione terapeutica: l’empatia e la dimensione emozionale nella relazione medico-paziente” diretto da Carlo Aschele, direttore della S.C. Oncologia. Vi hanno partecipato oltre 40 professionisti delle strutture di Oncologia, Radioterapia, Radiologia Senologica, Chirurgia Plastica e Senologica afferenti alle Breast Unit del Levante Ligure, del Piemonte, della Toscana e dell’Emilia Romagna.
Un momento di confronto e di riflessione che ha permesso di fare il punto sulle terapie per il trattamento di una delle patologie con maggior incidenza nella popolazione femminile, e di approfondire gli “strumenti” alla base dell’umanizzazione della cura: tra i temi affrontati, l’accoglienza e la comunicazione medico-paziente, le diverse problematiche che possono manifestarsi nella relazione con i pazienti e con i loro familiari, e gli aspetti comunicativi nelle varie fasi della malattia.
«Le innovazioni nei percorsi terapeutici ci permettono di ottenere risultati migliori, ma è necessario che queste siano accompagnate anche da una presa in carico della sfera emozionale del paziente. L’umanizzazione della cura è fondamentale. La comunicazione e l’empatia, assieme alle terapie innovative, rappresentano la nuova frontiera dell’oncologia moderna – spiega Aschele – La comunicazione medico-paziente è importante, e studi internazionali dimostrano che aumenta l’efficacia della terapia».
Al corso sono intervenuti due esperti di comunicazione, il professore Ivano Boscardini e la dottoressa Maria Emanuela Negru, e si è articolato in lezioni frontali e in una parte interattiva, con la simulazione degli scenari più critici che quotidianamente caratterizzano la relazione medico-paziente, relativamente ai trattamenti oncologici e alle terapie di supporto, alla cessazione delle terapie attive e all’attivazione delle cure palliative.
La partecipazione delle strutture di Oncologia e delle Breast Unit di Novara, Parma, Versilia, Lucca e Firenze è stata l’occasione per avviare un progetto di collaborazione e confronto.