Chiudono contrastate le Borse europee una seduta iniziata con incertezza, in attesa della riunione della Federal Reserve – che si concluderà mercoledì con l’intervento della presidente Janet Yellen – e dei risultati trimestrali resi noti in settimana. Continua a pesare sui listini Ue l’andamento negativo del settore auto dopo le notizie di stampa di un presunto cartello dei produttori tedeschi in atto da anni. Il Cac 40 di Parigi segna + 0,20% a 5.127,70 punti, l’indice Ftse 100 Londra-1,01% a 7.377,73 punti, il Dax 30 di Francoforte -0,25% a 12.208,95 punti. Milano registra Ftse Italia All-Share a 23.555,36 punti (+0,56%) Ftse Mib a 21.326,58 punti (+0,59%).
Protagonista della sessione Telecom Italia (+3,82%) nel giorno in cui il cda per delibera sulla risoluzione del contratto con l’ad Flavio Cattaneo. Bene gli energetici con Eni a 0,15%, Enel +0,83%, Saipem +1,79% alla vigilia diffusione dei risultati semestrali. Ha tenuto Fca (+0,10%), nonostante le difficoltà dell’automotive a livello europeo. Tra i finanziari, Unicredit +1,45%, Intesa Sanpaolo +0,42%, Mediobanca +0,40%, Bper -0,68%, Generali -0,40%.
Le voci provenienti dal vertice Opec di San Pietroburgo per cui la Nigeria avrebbe accettato di porre un tetto all’output a 1,8 milioni di barili e l’Arabia Saudita sarebbe pronta, se necessario, a estendere ulteriormente il periodo di taglio alla produzione hanno spinto il greggio a guadagnare un punto percentuale, con Wti e Brent in rialzo rispettivamente a 48,5 e 46,2 dollari al barile.
Sul Forex il dollaro recupera lievemente terreno , con il cambio Eur/Usd in area 1,164. La valuta Usa sconta le previsioni del Fmi, che ha rivisto al ribasso il pil statunitense dal 2,3% al 2,1% nel 2017 e dal 2,5% al 2,1% nel 2018.
Per quanto riguarda obbligazionario, il differenziale tra Btp e Bund si colloca in area 153 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 2,04 per cento.