Chiusura debole per le Borse europee, in allarme dopo le dichiarazioni al forum di Lisbona del presidente della Bce Mario Draghi per cui la ripresa si sta rafforzando ma la politica monetaria subirà aggiustamenti graduali e prudenti. Alcuni operatori hanno interpretato le parole di Draghi come la conferma che gli stimoli monetari verranno ridotti durante l’anno. Al ribasso generale ha contribuito la debolezza del Nasdaq, dopo la multa inflitta dalla Commissione europea a Google.
A Piazza Affari non è stato sufficiente il buon andamento dei bancari che beneficiano ancora della conclusione della vicenda banche venete. Dopo una seduta incerta il listino milanese ha chiuso allineato con il resto d’Europa: Ftse Italia All-Share a 23.010,02 (-0,96%) e Ftse Mib a 20.790,86 (-1,01%). Francoforte perde lo 0,78% a 12.671,02 punti, Parigi lo 0,70% a 5.258,58 punti, Londra lo 0,17% a 7.434,36 punti.
A Milano Intesa chiude con un +1,77% grazie anche al giudizio positivo di Jp Morgan, che ha alzato il target price. Bene Ubi (+1,02%) che ha chiuso oggi l’aumento di capitale, Unicredit (+0,56%) e Bper (+0,59%). Male Banca Carige (-3,41%).
In calo gli energetici con Enel -3,03%, Italgas -3,16%, Snam -2,99%, Terna -2,87%, Eni limita i danni a un -0,59%. Debole anche il settore dell’automotive, con Fca -1,19%, Ferrari -2,08%, Brembo -2,37%. Exor perde il 3,53%. Cnh segna -2%.
Le dichiarazioni di Draghi hanno prodotto anche un apprezzamento dell’euro che ha chiuso a 1,1292 dollari dopo aver toccato 1,13 per la prima volta da settembre 2016 e vendite sui titoli di Stato e utility normalmente sensibili agli scenari dei tassi di interesse (-2,4% l’Euro Stoxx di settore).
Rimbalzo del petrolio (+2,2% a 44,3 dollari al barile il Wti).