Regus apre un nuovo business center a Genova, uno spazio uffici all’ottavo piano di via De Marini 16 in grado di ospitare oltre 130 postazioni. Aperto il 5 giugno scorso, il nuovo spazio è già occupato al 20%, prevalentemente da aziende nel campo della tecnologia e delle telecomunicazioni. Si contano 47 uffici arredati, scrivanie in un ambiente di condivisione, due sale riunioni.
La nuova sede Regus, così come le altre 3 mila nel mondo, di cui 36 in Italia, cerca di offrire un ambiente di lavoro dinamico, in cui le imprese possano sviluppare anche sinergie tra di loro, e si rivolge a diversi tipi di realtà: dal libero professionista alla multinazionale (tra i loro clienti anche Google e Apple), fino alle startup e Pmi. Ma si pone anche come soluzione temporanea per le imprese che devono momentaneamente spostarsi dalla loro sede ufficiale, per esempio in caso di ristrutturazione. «Il tutto tenendo presente che non si tratta di un affitto – commenta Mauro Mordini, country manager Regus per l’Italia – ma di un servizio molto ampio, in cui è compreso tutto, da internet alle pulizie».
Le soluzioni offerte sono molteplici: non solo il singolo ufficio (il cui costo varia da un minimo di 550 per una stanza singola fino a 1.800 euro al mese), ma anche altri tipi di servizi. Come la business card, dal costo di 89 euro mensili, che consente di accedere alle varie postazioni di lavoro nelle sedi Regus in Italia, se disponibili. Oppure la domiciliazione postale o il servizio di ufficio virtuale con servizio di segretariato, per i quali il costo si aggira tra i 100 e 150 euro al mese. «Si tratta di spazi di lavoro che offrono una risposta snella e poco onerosa alle necessità di cambiamento – spiega Mordini – Il mondo del lavoro evolve con rapidità: avere un’alternativa alla tradizionale rigidità degli spazi per l’ufficio è quindi un vantaggio per ogni azienda».
Un lavoro che diventa sempre più mobile e smart. Lo dimostra anche l’ultimo studio commissionato da Regus, secondo il quale nel corso degli anni è progressivamente aumentato il numero di smart worker nel mondo (1 milione e 334 nel 2015). Il 37% dei lavoratori lavora fuori ufficio ed entro il 2020 una persona ogni tre lavorerà online, scegliendo da dove farlo. Inoltre, in base alla ricerca effettuata in Italia su un campione di quasi 400 professionisti, per il 53% di loro l’esigenza di ridurre i costi fissi dell’ufficio sarà una priorità fondamentale per le aziende nel corso dell’anno.
In questo panorama si inseriscono anche le soluzioni più innovative di Regus, come gli “workpod” e “meetpod” che si possono trovare in alcuni aeroporti inglesi, spazi di lavoro a cui accedere con la propria business card. Ancora difficile portare qualcosa di simile anche in Italia: «Però ci stiamo provando – commenta Mordini – si tratta di spazi che rappresentano soprattutto un valore aggiunto all’aeroporto che li ospita, piuttosto che un guadagno: in Italia per ora questa mentalità è ancora poco sviluppata».