Chiudono contrastate le Borse europee una giornata in cui i rischi e le incertezze dei temi di carattere internazionale (Siria, Corea del Nord, avvicinarsi delle elezioni francesi) hanno indotto gli operatori alla prudenza e a guardare con interesse ai beni rifugio come l’oro (ai massimi da cinque mesi in area 1275 dollari l’oncia) e i titoli di Stato Usa (rendimento del decennale di nuovo sotto il 2,3%) e tedeschi (0,21% il Bund 10 anni). Francoforte ha guadagnato lo 0,13%. Parigi ha ceduto lo 0,01%, Londra lo 0,22%. Milano ha risentito anche dell’andamento negativo dei bancari che soffrono per lo spread sopra i 200 punti, e ha terminato la seduta come maglia nera europea, con Ftse Italia All-Share a 22.126,80 (-0,46%) e Ftse Mib a 20.004,93 (-0,52%).
A Piazza Affari Banco Bpm perde il 3,14%, male anche Bper -1,08%, Intesa Sanpaolo (-0,96%)%, Ubi -0,76%%, Mediobanca -2,61%% e Unicredit -2,22%. Banca Mediolanum chiude in calo dello 0,80%, dopo l’annuncio di Bankitalia che obbliga Fininvest a cedere la quota del 9,9% entro 18 mesi. Fininvest ha annunciato che presenterà ricorso contro questo provvedimento.
Perde terreno Tenaris (-1,98%). Acquisti su Terna (+0,6%) e Snam, che registra la migliore
performance del listino principale con un guadagno dell’1,19%.
Positive anche Azimut (+0,68%) e Cnh Industrial (+1,03%) grazie alle buone prospettive sul mercato Usa delle macchine per l’agricoltura. Il titolo Juventus dopo la vittoria di ieri in Champions League con il Barcellona sale a +5,70%.
Giù il comparto auto con Fca che segna -0,26% e Ferrari sulla parità. In calo anche il lusso con Salvatore Ferragamo a -0,96% e Moncler a -2,30%. (
Lo spread Btp/Bund si è attestato a 208 punti base.
Pomeriggio senza scosse per il petrolio (-0,3% a 53,23 dollari al barile il Wti) nonostante il calo superiore alle previsioni delle scorte americane di greggio e benzina.
Si conferma sopra 1,06 il rapporto euro/dollaro a 1,0616 (da 1,0606).