Carico di lavoro complessivo pari a 24,0 miliardi di euro e pari a circa 5,4 anni di lavoro se rapportato ai ricavi del 2016: il backlog al 31 dicembre 2016 è pari a 18.231 milioni (euro 15.721 milioni al 31 dicembre 2015) con 99 navi in portafoglio e il soft backlog è pari a circa 5,8 miliardi (circa euro 3,0 miliardi al 31 dicembre 2015). Sono dati dell’esercizio 2016 del gruppo Fincantieri approvato dal cda che annuncia la conferma dei target del piano industriale. I risultati del 2016, in netto miglioramento rispetto al 2015, confermano la guidance di breve periodo e i target di medio termine. Ricavi in crescita del 5,9% (in linea con il target 2016), ebitda margin pari al 6,0% (superiore al target 2016) e Posizione finanziaria netta a debito pari a euro 615 milioni (migliorativa rispetto al target 2016). Il risultato dell’esercizio è positivo per 14 milioni di euro (in miglioramento di 303 milioni rispetto al risultato negativo per euro 289 milioni al 31 dicembre 2015). Il risultato di pertinenza del gruppo è positivo per 25 milioni (negativo per 175 milioni al 31 dicembre 2015)
L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti in unica convocazione è indetta per il 19 maggio.
A margine della riunione del consiglio Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato: «Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2016 grazie all’efficace implementazione della strategia alla base del nostro piano industriale 2016-2020. Il carico di lavoro complessivo ha superato ancora una volta livelli record, attestandosi a 24 miliardi di euro, a conferma della capacità del gruppo di concludere importanti accordi. Il 2016 ha inoltre evidenziato una significativa ripresa della performance operativa, con la consegna puntuale di quattro navi da crociera prototipo molto complesse, e di quella economico-finanziaria, con ricavi in crescita, ebitda margin pari al 6% e utile di esercizio in miglioramento di oltre 300 milioni di euro: una decisa svolta rispetto al 2015, anno in cui Fincantieri ha archiviato la più lunga crisi del settore. I traguardi raggiunti superano i target previsti per l’anno e ci consentono di confermare gli obiettivi di medio termine e la distribuzione di dividendi a partire dall’utile 2017».