Lo stop alla riforma sanitaria di Donald Trump negli Usa ha indotto alla autela gli operatori fianziari, con vendite su azionario e dollaro e acquisti su oro (+1,1% al top da quattro mesi) e governativi (rendimento dei Treasury decennali a 2,367% e del bund sotto 0,40%) mentre i future Usa segnalano una apertura di Wall Street in chiara flessione. L’incertezza generata dall’avvio dei negoziati sulla fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Ue induce i mercati europei a ulteriore prudenza.
Le Borse europee hanno terminato la giornata tutte in calo in calo. A Londra l’Ftse 100 cede lo 0,59% a 7.293,50 punti. Il Dax di Francoforte arretra dello 0,57% a 11.996,07 punti e il Cac di Parigi dello 0,07% a 5.017,43 punti. Milano segna Ftse Italia All-Share a 22.210,98 (-0,26%) e Ftse Mib a 20.124,19 (-0,32%).
A Piazza Affari per lo più in negativo il comparto bancario con Unicredit a -1,11%; Mediobanca (-1,06%); Ubi -0,52%; Intesa -0,24%, Bper (-1,80%) e Banco Bpm (-1,54%). Bene Banca Generali (+0,68%) e Mediolanum (-+1,05%).
Contrastati gli energetici con Enel a +0,51% ed Eni a -0,13%.Snam +0,96% e Saipem -2,03%.
Giù soprattutto i titoli dei gruppi più esposti verso il dollaro americano come Buzzi (-2,7%), Cnh Industrial (-2%), St (-1,7%) e Fiat Chrysler (-1,1%). Male anche Tenaris (-2,22%), Prysmian (-1,76%) e Moncler (-1,43%).
Positivi Poste Italiane (+0,56%), Italgas (+0,54%), Terna (+1,36%) e soprattutto Telecom (+1,68%), la migliore del mercato principale dopo Ferrari, (+2%) dopo il successo a sorpresa della Rossa di Maranello nel primo Gran Premio del mondiale di Formula 1.
In calo il barile di petrolio dello 0,7% per quanto riguarda il Wti maggio (a 47,61 dollari).