La crisi segna ancora il comparto artigianale piemontese, secondo Unioncamere Piemonte. Nel 2016 il numero delle imprese è diminuito dell’1,16%, dato in linea con la media nazionale. Resta, tuttavia, questo un settore importante del tessuto produttivo regionale: nella regione, infatti, più di un’azienda su quattro è artigiana (il 28% circa), contro un media italiana pari al 22,1%.
Il turismo segna una crescita pari al +0,17%, performance superata dagli altri servizi (+0,34%) e dal commercio (+0,70%). Le imprese artigiane nate in Piemonte nel 2016 sono state 8.440. Al netto delle 9.878 cessazioni, il saldo appare negativo (-1.438 unita’), dinamica che porta a 122.099 lo stock di imprese artigiane registrate a fine dicembre 2016.
«Il tessuto artigiano piemontese continua a soffrire, mostrando fragilità in tutti i territori provinciali e nei tradizionali settori produttivi, sebbene le tendenze positive del comparto dei servizi ci diano qualche segnale di speranza» osserva Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte. Scendendo nel dettaglio del territorio, tra le province dove la crisi ha morso di più e si segnala quindi una riduzione più marcata delle imprese, si segnala quella di Alessandria, con una riduzione pari al 2,01%, preceduta solo da Biella (-2,43%) e Vercelli (-2,39%). Per quanto riguarda la concentrazione delle imprese in Piemonte, dove una su due è collocata in provincia di Torino, Alessandria con il 9,4% è al terzo posto, preceduta da Cuneo con il 14,8%.