Grande attenzione è stata riservata ai temi della sanità e dei conti di Arte da parte della procura della Corte dei Conti della Liguria nel corso del 2016. I dati sono stati presentati oggi all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017.
Secondo la relazione del procuratore regionale Claudio Mori, «la situazione finanziaria di Arte Genova desta serie preoccupazioni».
Ad Arte, la società che gestisce gli immobili pubblici liguri, a inizio 2015 la Regione aveva erogato 80 milioni di euro a titolo di anticipazione di cassa. Ma al 31 dicembre 2015 Arte non è riuscita a restituire tutta l’anticipazione, ha restituito soltanto 76milioni. E nel 2016 è stata impegnata e liquidata in favore di Arte la somma di 5 milioni.
«Sono valutazioni – ha spiegato Mori – largamente condivise con la stazione di controllo che ha fatto un ottimo lavoro in sede di verifica del rendiconto per il 2015, rispetto ad Arte Genova. Chiaramente, sono stati lanciati dei moniti alla Regione, poi dipenderà dall’ambito dell’autonomia della Regione cogliere o meno queste indicazioni e agire di conseguenza».
Sul settore della sanità è emersa la criticità per le scelte in materia di spesa farmaceutica.
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, secondo il procuratore generale «il discorso è analogo. C’è un’eccellenza, la Asl 1, che è riuscita a ottenere dei risparmi di spesa e noi abbiamo semplicemente detto che sarebbe opportuno, prima di procedere ad accordi generalizzati con farmacisti sostanzialmente, verificare se quell’esperimento può essere esteso e quindi quei risparmi possono essere estesi anche ad altre Asl. Mi sembra che, allo stato, la regione non abbia dato delle risposte significative».
Il numero di procedimenti in carico alla Procura regionale ligure, nel 2016, ammontava in totale a 3.473, 513 dei quali sono stati chiusi nel corso dell’anno mentre la richiesta di danni a presunti responsabili ammonta ad un totale complessivo di 17milioni 808 mila euro.
«In considerazione delle nuove denunce – ha precisato nel suo intervento Mori – rimangono numerose istruttorie aperte e, tenuto conto delle risorse disponibili, umane e strumentali, sembra inevitabile il consolidarsi anche per il 2017 di una massa consistente di denunce non adeguatamente trattate».
«Mancano – ha avvertito il procuratore regionale – le risorse umane e materiali perché le procure regionali possano svolgere adeguatamente la funzione che l’ordinamento intesta loro. Si tratta di un fatto sotto gli occhi di tutti»