Chiudono contrastate le Borse europee, con Milano che dopo essere stata per gran parte della seduta maglia nera d’Europa a causa dei titoli bancari sul finale viene incoraggiata dalla performance positiva di Wall Street e dal rialzo del valore del greggio e termina in positivo. Alla fine Parigi cede lo 0,42% con il Cac-40 a 4.529,21 punti, Francoforte lo 0,48% con il Dax a 10.662,44 punti, Londra è poco variata con il Ftse-100 (-0,03%) a 6.817,71 punti e Milano registra Ftse Mib finale a 16.532,26 (+0,07%) e Ftse Italia All-Share finale a 18.120,33 (+0,08%).
A Piazza Affari Mps va in rialzo sul finale (+1,55%) alla vigilia dell’assemblea dei soci che dovrà deliberare sull’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. Bene sul finale anche per Bpm (+1,42%) e Banco Popolare (+1,12%%) con i due istituti che hanno ribadito la
piena correttezza del processo di fusione. Giù le Generali (-3%) Unicredit (-0,50%), Intesa Sanpaolo (-0,68%), Mediobanca (-1,47%).
Bene Cnh (+6%), Fiat Chrysler +1,55 ed Exor +2,21%.
Contrastati gli energetici (A2a +1,86%, Enel -0,48%, Eni invariata, Saipem +1,32%).
Telecom Italia a +0,79%% con Vivendi che ha specificato che la propria partecipazione è risalita al 23,15% del capitale.
Sul fronte dei cambi, l’euro ha continuato a perdere quota sul dollaro: il cross euro-dollaro si è portato a 1,05 (1,061 ieri in chiusura). Vale inoltre 118,88 dollari (117,9). Il dollaro/yen si attesta a 112,83 (da 111,11)
Il petrolio è rimbalzato in vista della riunione Opec del prossimo 30 novembre per ripartire i tagli alla produzione tra i Paesi membri. Intanto negli Usa è emerso che le scorte di greggio sono calate, secondo le rilevazioni del Dipartimento all’Energia. Si sono portate a 1,255 milioni di unità nella settimana chiusa il 18 novembre, mentre gli analisti attendevano un rialzo di 800.000 barili.
























