I dati deludenti sul commercio cinese influenzano le borse europee, che partono negative: Parigi e Francoforte perdono l’1%, Londra lo 0,84% e Madrid è in calo dello 0,84%. Non fa eccezione Milano: Ftse Mib -1,3%.
Nel listino vendite su Unipolsai che cede il 3,16% e Unipol il 2,34%, male anche Telecom Italia in flessione del 2,8%. Pesanti tutti gli industriali, segno meno per le banche con l’eccezione di Mps che è ferma sulla parità. Unicredit perde lo 0,84% dopo il collocamento di un altro 20% di Finecobank a 4,55 euro: il titolo scende dell’1% a 4,74.
Perde l’1% Mediaset che ieri ha chiesto il sequestro del 3,5% di azioni Vivendi. Balzo del 22% a 2,484 di Alerion appena oltre il prezzo d’Opa di Edison a 2,46 euro.
La borsa di Tokyo ha chiuso in calo, sulla scia del rafforzamento dell yen e dei dati negativi sull’export cinese, sceso del 10% a settembre, tenendo conto del cambio in dollari. L’indice Nikkei arretra dello 0,39%.
Il prezzo del petrolio perde qualche colpo, dopo i recenti guadagni, in attesa dei dati sulle scorte settimanali Usa. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wto cede di 41 cent a 49,78 dollari e quelli sul Brent arretrano di 36 cent a 51,45 dollari al barile.
Sul fronte dei cambi l’euro apre in lieve rialzo ma resta debole, risale lo yen dopo i brutti dati sull’export cinese a settembre e la sterlina torna a scendere sotto quota 1,22 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,1014 dollari e cala a 114,30 yen.