«Un patto generazionale per la vittoria, un patto tra due tradizioni della sinistra. Con me candidato sindaco e Luca Borzani vicesindaco abbiamo un’opportunità concreta di vincere le elezioni del 2017 e dare un futuro alla nostra città». È la proposta di Simone Regazzoni, che da tempo si è proposto alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco di Genova.
Luca Borzani, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, nei giorni scorsi aveva precisato in una lettera a Repubblica: «c’è stato chi singolarmente mi ha proposto di candidarmi, e lo ringrazio per la stima, ma non ha mai avuto da me una risposta positiva né ho mai chiesto a nessuno di sostenere la mia candidatura. Né è mia intenzione farlo». Borzani aveva inoltre invitato il centro sinistra a impegnarsi in una mobilitazione civica e a «non giocare con i nomi».
Ieri Alessandro Terrile, segretario del Pd genovese, aveva dichiarato in una nota stampa: «Sarebbe curioso aprire un dibattito su cosa farà Luca Borzani nel futuro. L’unica certezza è che dipende solo da lui. Ieri però Luca, con la sua lettera, è stato anche un portavoce autentico del pensiero del Pd: non è il dibattito sui nomi che riporterà il centrosinistra a vincere a Genova e in Liguria. Conclusa la Festa de l’Unità, la segreteria provinciale del Pd ha subito ripreso i gruppi di lavoro tematici sul programma, in vista delle elezioni amministrative. Contemporaneamente i 29 circoli Pd del Comune di Genova, insieme ai nostri amministratori municipali, si sono rimessi al lavoro per individuare le priorità per ogni singolo territorio. Nelle prossime settimane condivideremo questo impegno, silenzioso ma profondo e articolato, con le altre forze politiche con cui intendiamo formare la coalizione di centrosinistra. Sembra però esistere un interesse mediatico quasi esclusivo sui nomi; un interesse spesso e purtroppo alimentato da alcuni politici in cerca di visibilità. A questo gioco il Pd non ci sta. Abbiamo sempre detto prima programma, confronto con tutti – a partire dalle iniziative civiche che nascono dalla città – e coalizione. Poi, solo poi, il nome».
Oggi Regazzoni scrive in un comunicato: «“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente” diceva Mao. Ma eccellente per cosa? Per iniziare davvero a fare politica e prendere decisioni. Il tempo per le scene in stile Ecce Bombo, “mi si nota di più se dico che non mi candido e resto di profilo alla finestra o….”, è esaurito».
«Doria, a breve – spiega Regazzoni – dichiarerà che non si ricandida. A quel punto alcune forze sociali manifesteranno il loro appoggio a Borzani, e qualcuno tra i soliti noti indicherà Borzani come candidato in grado di riunire il centrosinistra, pensando che in questo modo la retorica della mobilitazione civica sia appagata. Io dico chiaramente alla generazione dei Doria, dei Borzani e del gruppo dirigente del Pd genovese: evitiamo questi balletti. Evitiamo la farsa del «prima il programma», mentre i caminetti decidono il nome. I cittadini non devono essere presi in giro. Ne va della credibilità stessa della politica. Ne va della possibilità di non lasciare Genova in mano al populismo della destra o dei 5Stelle».
«Io penso – continua il candidato sindaco – che Luca Borzani sia un’importante risorsa per Genova. Lo ha dimostrato nei dieci anni in cui è stato assessore del Comune di Genova, dal 1997 al 2007, e poi presidente della Fondazione Cultura. Ma penso anche che non sia la persona adatta per sfidare, nel 2017, i candidati che metteranno in campo la destra e i 5Stelle. Perché Borzani non parla a tutta la città. Perché Borzani non interpreta l’esigenza di innovazione che i Genovesi esprimono. Perché ricompattare a sinistra evocando “pensieri lunghi” e “rammendo sociale” non è sufficiente, nel 2017, per vincere. Borzani è una risorsa. Ma non è il candidato giusto per vincere. E noi, queste elezioni, dobbiamo vincerle. Con buona pace di chi come Zagrebelsky, che sabato era ospite proprio a Palazzo Ducale, pensa che in democrazia “vittoria” sia una brutta parola. Che fare? Ecco la proposta. Un patto generazionale per la vittoria, un patto tra due tradizioni della sinistra. Con me candidato sindaco e Luca Borzani vicesindaco abbiamo un’opportunità concreta di vincere le elezioni del 2017 e dare un futuro alla nostra città».