Il petrolio indebolisce i listini azionari di tutta Europa, Milano riesce a chiudere in rialzo grazie a bancari e finanziari.
Il barile di greggio, dopo la pubblicazione di scorte americane cresciute di 2,276 milioni di barili nella scorsa settimana, ha ceduto oltre il 3% a New York scendendo sotto i 45 dollari mentre i titoli delle società petrolifere (-1,2% lo Stoxx600 Oil&Gas) e minerarie (-3%) sono state colpite dalle vendite anche a causa della forza del dollaro che penalizza le quotazioni delle materie prime.
Londra ha chiuso in ribasso dello 0,51%, Francoforte dello 0,61%, Parigi dello 0,43%. Piazza Affari segna Ftse Mib a 16.943,38 (+0,31%) e Ftse Italia All-Share a 18.581,20 (+0,31%)
Tra le banche, in evidenza Intesa Sanpaolo (+4,2%) e Unicredit (+3,5%) Bene anche le popolari, Unipol e Carige. Acquisti sugli assicurativi mentre sono scivolati i petroliferi a cominciare da Tenaris (-2,5%) e da Eni (-1,1%)
Sul mercato valutario, il dollaro ha vissuto una seduta interlocutoria consolidando però le posizioni sulla valuta unica a 1,1146 per un euro da 1,1143 e sullo yen a 103,46 yen da 103,02.