In una giornata priva di riscontri macroeconomici di rilievo, l’incertezza provocata dalle scadenze tecniche dei futures su opzioni e azioni insieme alla volontà degli operatori di mettersi in sicurezza prima del simposio di Jackson Hole, l’appuntamento annuale per economisti e banchieri centrali organizzato dalla Federal Reserve, in calendario per il 25-27 agosto, le Borse europee hanno chiuso in calo, con l’indice Euro Stoxx a -0,89%. Sono stati penalizzati in tutta Europa finanziari (-1,07%) e telecomunicazioni (-0,81%). In crescita solo l’informatica a +0,10%. Parigi segna -0,82% a 4.400 punti, Francoforte -0,55% a 10.544 punti e Londra -0,15% a 6.858 punti.
A Piazza Affari, che ha chiuso con Ftse Mib a 16.310,06 (-2,1%) e Ftse Italia All-Share, a 17.945,28 (-2,00%) si registrano forti ribassi tra i bancari, con Unicredit a -6,30%, Intesa Sanpaolo -3,79%, Mediobanca -2,78%, Banco Popolare -4,86%, Banca Carige -3,62%, Mps -2,55% all’indomani della notizia che gli ex vertici dell’istituto sono finiti nel registro degli indagati, con l’istituto che parla di «atto dovuto» e conferma «la piena correttezza del proprio operato».
Vendite anche sul risparmio gestito (Azimut -5,46%) e assicurativi (Generali -3,23%).
Negativi industriali (Fca -2,99%, Finmeccanica -1,51%) ed energetici: Enel -1,22%, Saipem -2,38%.
Telecom Italia ha perso l’1,30%.
Resta alta la volatilità del petrolio, tornato in area 50,5 dollari al barile a Londra (-0,9% il Brent ottobre) e a 48 dollari al barile a New York (-0,3%) ma sempre sui massimi da fine giugno.
Il dollaro ha invece oscillato tra 1,13-1,1350 aspettando dalle parole di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, a Jackson Hole piu’ chiarezza sulla prossima politica monetaria. Le voci su un avvio della procedura di Brexit già nella prima parte del 2017 fanno arretrare la sterlina che vanifica la rimonta innescata dall’aumento dei consumi nel Regno Unito a luglio.