«Andrò fino in fondo con la mia candidatura. Nessuno spazio per i giochini della vecchia politica. Il segretario del Pd genovese Alessandro Terrile ha annunciato che il candidato sindaco per le amministrative del 2017 a Genova verrà scelto con le primarie. Io mi sono candidato: e non farò, in ogni caso, passi indietro. Se Doria o altri vorranno candidarsi dovranno tirare fuori le idee, sfidarmi alle primarie e provare a vincere». Lo annuncia Simone Regazzoni in un comunicato.
«È vero – dichiara Regazzoni a Liguria Business Journal – che quando avevo dato la mia disponibilità a candidarmi avevo precisato: se si converge su un candidato unitario faccio un passo indietro. Sarebbe stato giusto cercare una sintesi ma questo avrebbe voluto dire convergere su un nome nuovo e, quindi, elaborare una nuova proposta politica. Invece il lavoro per la ricerca di una candidatura unitaria non c’è stato, non ho ricevuto risposte. La verità è che aspettano di conoscere l’esito del referendum per posizionarsi secondo chi risulterà vincitore. Una logica vecchia, il contrario di quello che proponevo io. A questo punto non torno indietro. Se vogliono evitare la mia candidatura devono rimettere in discussione le primarie in Assemblea e poi votare un unico candidato. La vedo difficile».
Regazzoni sta già lavorando per formare la sua squadra. Non soltanto sui temi della sicurezza e dell’ordine pubblico, su cui è intervenuto nei giorni scorsi, ha trovato la convergenza di Giovanni Battista Raggi, tesoriere del partito, e di Paolo Gozzi, consigliere comunale con un ampio seguito politico (ma uscito dal Pd e per nulla interessato a un rientro), il quarantunenne professore universitario di filosofia sta ricevendo adesioni da alcuni esponenti democratici eletti nei Municipi e scontenti della politica del partito. Ma il – per ora – unico candidato alle primarie del centrosinistra guarda anche fuori del Pd, cercando di ottenere adesioni alla sua politica in vista delle primarie e di un’eventuale campagna elettorale per diventare sindaco di Genova. Una lista civica potrebbe essere lo strumento ideale per favorire la convergenza di candidati ed elettori interessati alla proposta di Regazzoni ma estranei al Pd. Su questa eventualità, però, l’uomo che ha sfidato la dirigenza del Partito democratico genovese non si pronuncia.