Chiude in netta perdita la Borsa di Milano, con Ftse Mib a 16.098,37 (-2,76%) e Ftse Italia All-Share a 17.733,84 (-2,64%). Anche oggi hanno influito negativamente i bancari che risentono dell’esito degli stress test europei. È crollata anche Mps (-16,10%) che ieri si era salvata grazie al piano di cessione degli npl e di aumento di capitale. Drastico calo anche per Unicredit (-7,15%) in seguito alle ipotesi di aumento di capitale.
Tra gli altri finanziari, Intesa Sanpaolo -3,79%, Bper -12,36%, Mediobanca -8,22%, Generali -3,92%, Unipolsai -5,28%, Ubi -7,07%, Banco Popolare -10,12%.
Tra gli industriali Fca -4,3%, Finmeccanica -0,81%, Ferrari +2,52%.
Negativi, con il calo del greggio, gli energetici: Enel -1,32%, Eni -2,09%, Saipem a -2,57%.
Telecom Italia in flessione del 2,55%; male anche Luxottica (-1,28%).
Chiusura in rosso anche per le altre principali piazze europee, trascinate in basso, come Piazza Affari, dal comparto bancario. Francoforte registra-1,8% a 10.144 punti, Parigi -1,84% a 4.327 punti e Londra -0,73% a 6.645 punti.
Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,122 dollari, aggiornando i massimi da cinque settimane, e 113,82 yen (113,32 ieri) mentre il dollaro si indebolisce ancora a 100,95 yen.
Dopo uno sprint iniziale il petrolio Wti consegna settembre a New York rallenta e sale dello 0,2% a 40,15 dollari al barile.