Chiusura in rialzo per le principali Borse europee. A Parigi il Cac 40 ha guadagnato l’1,19% a 4.446 punti, Francoforte segna Dax +0,7% a 10.319 punti) e Londra Ftse 100 +0,39% a 6.750 punti, Milano Ftse Mib a 16.863,01 (+0,99%) e Ftse Italia All-Share a 18.530,47 (+1,12%).
A fa salire i listini è stato soprattutto il maxi piano di stimoli fiscali da 240 miliardi di euro messo a punto dal governo giapponese che ha spinto le borse asiatiche e fatto crollare lo yen.
A Piazza Affari, in attesa dell’esito degli stress test per venerdì Mps registra +2,66%, Intesa Sanpaolo +1,76%, Mediobanca +3,5%, Generali +1,89%. Unicredit ha lasciato il 4,10% dopo il varo della nuova struttura organizzativa e le voci circa un aumento di capitale e la cessione di Fineco e Bank Pekao.
Tra gli energetici, Eni – 0,07%, Enel +0,15%, Saipem+3,19% nel giorno dei conti e
dell’annuncio di due nuovi contratti in Indonesia, Snam+1,35%, anch’essa in scia ai conti
del periodo.
Finali di versi per gli industriali a maggior capitalizzazione: Fca -1,9%, Finmeccanica +0,62%.
Balzo di Telecom Italia (+7,79% a 0,7470 euro) all’indomani dei conti e dell’accordo con Fastweb. In rialzo Mediaset (+1,13%) dopo il forte ribasso causato dalla intenzione di Vivendi di rivedere gli accordi siglati in aprile.
Sul mercato dei cambi, euro poco mosso a 1,0995 dollari (1,0983 ieri in chiusura) e in deciso rafforzamento a 116,22 yen (114,93). La divisa giapponese perde terreno anche contro il dollaro, a 105,7 (104,65) dopo il piano di stimolo varato dal governo e dalla Banca centrale.
Sotto la parità il prezzo del petrolio: il future settembre sul Wti cede l’1,54% a 42,26 dollari al barile.