Seduta positiva per le Borse europee. Parigi ha guadagnato l’1,62%, a 4.333 punti, Francoforte l’1,33% a 9.964 punti, Londra ha terminato sostanzialmente piatta (-0,03% a 6.680 punti), Piazza Affari ha staccato il gruppo con Ftse Mib a 16.721,00 (+2,83%) e Ftse Italia All-Share a 18.299,44 (+2,64%).
A Milano hanno rassicurato gli operatori le dichiarazioni sulla solidità del sistema italiano da parte del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, unite alla sensazione che si arrivi a un accordo con l’Unione europea sulla possibile messa in sicurezza precauzionale di alcuni casi critici. Il presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi ha detto che l’accordo con la Ue sarebbe più vicino e la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che le questioni saranno risolte e non si prevede nessuna crisi. Sulla questione dei crediti deteriorati inoltre sarebbero in movimento operatori esteri. Tutto questo ha innescato gli acquisti sui titoli degli istituti di credito.
Effetto traino ha avuto anche il balzo di UniCredit (+13,45%), che ha beneficiato anche della vendita del 10% del capitale della controllata FinecoBank (-1,2%). Il nuovo ad della banca, Jean Pierre Mustier, ha preannunciato una «profonda revisione strategica» focalizzata sulla gestione del capitale, sul contenimento dei costi e del rischio e sulla capacità di cogliere opportunità di valorizzazione degli asset. Bene Ubi Banca (+10,8%), Carige (+8,89%), Bper (+8,1%), Mediobanca (+7,3%), Intesa Sanpaolo (+6,6%) e Bpm (+7,6%).
Sul mercato dei cambi, euro in rialzo a 1,1066 dollari (1,1045 la chiusura di ieri) e a 115,88 yen (113,34). La moneta del Sol Levante si è indebolita anche rispetto al dollaro, con il dollaro-yen a 104,72 (da 102,61), sulla possibilità che il governo lanci un nuovo piano di stimoli. Forte la sterlina, in vista dell’insediamento del nuovo premier Theresa May: la divisa britannica passa di mano per 1,3241 dollari (da 1,3005) e a 0,8356 per un euro (0,8490).
In rialzo il prezzo del petrolio dopo le dichiarazione dell’Opec circa le attese per un bilanciamento dell’offerta nel 2017: il future settembre del Wti sale del 2,81% a 46,8 dollari al barile.