Un impianto di risalita a fune che colleghi la Lanterna di Genova al forte Begato, sul ripido crinale fra la Valpolcevera e la valle del Lagaccio, è al centro del progetto di recupero e valorizzazione dei forti di Genova inserito nel ‘Piano strategico’ della Città metropolitana, attualmente in fase di elaborazione e che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2016.
All’interno del Piano un capitolo di 7 pagine è dedicato al restauro, al riuso e ai collegamenti con il centro città degli antichi baluardi militari, 16 in tutto, quasi tutti di grandi dimensioni e costruiti per lo più nel Settecento o in epoca sabauda, nell’Ottocento, che si susseguono in spettacolare sequenza lungo i 20 km delle ‘Mura Nuove’ (1626-1639), la monumentale e colossale cinta muraria costruita a difesa della città sulla corona di monti alle sue spalle.
Il progetto della Città metropolitana si innesta su quello avviato già da tempo dal Comune di Genova, che si concentra in particolare sui sette forti cosiddetti centrali: oltre a Begato, ci sono i forti Belvedere, Crocetta, Tenaglia, Sperone, Puin e la torre Granara. Si tratta di un patrimonio dal potenziale turistico enorme, per il valore storico e architettonico dei manufatti e per il valore ambientale e paesaggistico dei luoghi in cui sono stati realizzati, ma soprattutto per le straordinarie caratteristiche scenografiche del sistema militare delle Mura Nuove, che corrono sugli impervi crinali che dominano la città offrendo un panorama vertiginoso e magnifico.