Calano le borse europee a causa delle vendite di materie prime ed energia, ma Piazza Affari va in controtendenza e chiude in rialzo, con Ftse Mib a 18.696,93 (+0,46%) e Ftse Italia All-Share a 20.351,44 (+0,40%).
Le quotazioni alla Borsa di Milano sono state sostenute in primo luogo dagli acquisti su Banco Popolare (+5,9%) e Bpm (+3,3%), alla vigilia di riunioni dei cda che potrebbero essere risolutive per la fusione tra i due istituti. Bene anche Mps (+3,9). Al di fuori del comparto bancario, bene Exor (+3,7%), che beneficia della chiusura dell’acquisizione di PartnerRe e della revisione al rialzo del rating Fiat Chrysler da parte di Standard & Poor’s. Telecom Italia chiude con +3% nel giorno delle dimissioni dell’a.d. Marco Patuano. Deboli gli energetici, con Eni invariata a 13,73 euro, Enel +0,1%, Saipem -3,11%. Negativi Ferrari (-0,58%) e Finmeccanica (-0,18%). Nel lusso, Luxottica +0,37%. Sempre in negativo Mediaset (-2,07%), passata anche in asta per eccesso di ribasso.
Parigi ha registrato -0,78%, Francoforte -0,02%, Londra -0,08%.
Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano per 1,1246 dollari (1,1270 venerdi’ in chiusura) e 125,56 yen (125,72), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 111,64 (111,55).
Chiusura in rialzo, infine, per il prezzo del petrolio dopo una giornata altalenante: il future maggio sul Wti guadagna lo 0,29% a 41,25 dollari al barile.