“Gli scontri personali e il rischio di utilizzare le infrastrutture e i temi di sviluppo come strumenti di polemica e di scontro politico non possono andare avanti a oltranza”: è quanto si legge nella nota della Spezia Port Service, diffusa pochi giorni dopo il convegno “Il valore del porto”.
«Da questa considerazione discende una proposta forte – afferma Andrea Fontana, rappresentante della community portuale – ci rendiamo disponibili a organizzare in tempi brevissimi un confronto a porte chiuse, nella forma circoscritta di stati generali del porto. E mettere sul tavolo, come un vero e proprio elenco della spesa, i temi che sono diventati in queste settimane oggetto di scontro politico. Sappiamo che esistono le sedi istituzionali all’interno delle quali affrontare i temi di sviluppo o di rapporto fra porto e città: abbiamo però l’impressione che la personalizzazione dello scontro abbia logorato e incrinato sedi e metodi ufficiali. Di certo gli operatori portuali e l’intera comunità, che in questo momento ci sentiamo di rappresentare, non si possono permettere il lusso di stare alla finestra e di attendere che le acque si plachino. Il porto ha bisogno di certezze e di volontà comuni: l’idea è quella di una sede irrituale e originale, senza alcuna ufficialità, nella quale sindaco della Spezia, presidente dell’Autorità portuale, se il caso Regione Liguria, si incontrino e si scontrino. Ma all’uscita da quel confronto il porto dovrà poter contare nuovamente su una rotta sicura».