Genova corre il rischio di perdere tutta la nuova produzione di Ansaldo Energia legata all’acquisizione Alstom.
A margine della presentazione degli indicatori economici del secondo semestre 2015 e delle previsioni del 2016, il presidente di Confindustria Genova Giuseppe Zampini ha parlato a lungo delle aree Ilva a cui da tempo è interessata Ansaldo Energia, l’azienda di cui è presidente.
«Stiamo lavorando per ultime clausole contrattuali. Ho trovato strutture e istituzioni allineate a livello locale e nazionale. La perizia è finita, ma la destinazione d’uso è parcheggio e siccome noi dobbiamo costruire un capannone, la legge ci impone di fare delle trivellazioni profonde 8 metri anche se a noi serve solo un metro, nel caso risultassero sostanze inquinanti saremo costretti ad andarcene, perché non possiamo permetterci di attendere ancora. In caso positivo avremo l’autorizzazione a costruire entro i 90 giorni previsti dalla legge».
I risultati, monitorati dall’Arpal, saranno disponibili ai primi di marzo: «Siamo già in ritardo – dice Zampini – ma la chiusura dell’operazione Alstom è stata rallentata dall’Unione Europea che vuole controllare le migliaia di incartamenti prodotti per la cessione da parte di General Electric delle attività legate alle turbine a gas ad Ansaldo Energia». Per l’Antitrust, GE può acquisire la società francese se una parte di essa verrà ceduta a un concorrente europeo per evitare di compromettere la concorrenza di settore.
Sul territorio ci sarebbero altre disponibilità, lascia intravedere Zampini, ma hanno degli svantaggi, come i tempi della concessione: «La società Messina, che tra l’altro è nostro fornitore e ci consentirebbe di caricare materiale attraverso delle chiatte, ha un’area che ci interessa, ma la concessione scadrà tra 20 anni ed è un limite, non posso dire al mio cda, in cui ci sono tre cinesi che a Shanghai hanno avuto una banchina da 4 milioni di metri quadrati perpendicolare alla strada per caricare i pezzi, che tra 20 anni il capannone non potrebbe più essere su un’area di nostra competenza».
L’alternativa resterebbe fuori Liguria: Marina di Massa.