Il porto di Savona non vuole essere accorpato a quello di Genova, e Salerno non vuole andare con Napoli: le due comunità portuali hanno scritto insieme una lettera al presidente del consiglio Matteo Renzi, al ministro dei Trasporti Graziano Delrio e ai presidenti delle due Regioni, Giovanni Toti e Vincenzo de Luca, per ribadire «la propria ferma e convinta opposizione alla ipotesi di accorpamento dei propri porti alle Autorità Portuali di Napoli e Genova, perché quella degli accorpamenti è una scelta inutile, dannosa ed irrilevante rispetto alla soluzione dei veri problemi della portualità italiana e rispetto alla elaborazione di un sistema integrato di portualità e logistica».
Nella lettera le associazioni di categoria del porto di Salerno, in rappresentanza di tutte le aziende associate, e le associazioni di categoria del porto di Savona (Isomar, Unione Utenti del Porto di Savona-Vado Ligure, sezione terminalisti presso Unione Industriali di Savona) in rappresentanza di tutte le aziende associate, rilanciano la proposta di riforma «verso un ben più ampio, alto ed organico piano strategico che, salvaguardando le attività messe in campo, le attive specializzazioni già conseguite, la efficienza, la capacità competitiva e la virtuosa autonomia gestionale consolidata a livello locale, punti alla realizzazione di una sola Authority Nazionale della Logistica e della Portualità, o in alternativa, di sei Autorità di Sistema della Portualità e della Logistica (Nord Est, Nord Ovest, Sud Est, Sud Ovest, Sicilia, Sardegna), capaci di realizzare una vera integrazione tra le varie componenti del sistema trasporti e della logistica»,
Diversamente le comunità portuali di Salerno e Savona «reclamano l’autonomia delle proprie Authority, così come garantito ad altri14 o 15 porti del paese, molti dei quali di ben minore rilevanza».