Il passaggio di competenze tra le vecchie province e la Regione sta rendendo complicata la ricollocazione dei dipendenti della polizia provinciale. Stamattina si è svolto un incontro tra i rappresentanti di Imperia, Savona e La Spezia con il coordinamento del presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone. Entro il 31 ottobre il personale deve trovare una collocazione e le funzioni che oggi svolge, tutela ambientale, vigilanza venatoria e ittica, contrasto alla proliferazione dei cinghiali, vigilanza sulla viabilità provinciale, salvaguardia dei parchi e reperibilità per la protezione civile 24 ore su 24, devono essere svolte dalla Regione o dalle amministrazioni comunali.
Lo scioglimento delle polizie provinciali si somma a quello già avvenuto del Corpo forestale dello Stato che è confluito nell’arma dei Carabinieri.
Per il personale provinciale la prospettiva è quella di essere iscritto alle liste di mobilità o venire assorbito dalla polizia municipale dei vari Comuni. «Quest’ultima soluzione – hanno spiegato i lavoratori – però si scontra con il fatto che molti enti locali, come quelli savonesi, non hanno dato disponibilità all’assorbimento e dalla diversità di professionalità e compiti della polizia municipale rispetto a quella provinciale». Per i rappresentanti dei lavoratori la soluzione migliore sarebbe la costituzione di un corpo di polizia regionale che sovrintenda alla sorveglianza ittico-venatoria, alla tutela dei parchi e dell’ambiente.
«Recentemente il personale appartenente alle polizie provinciali liguri in attesa di collocazione – dice l’assessore alle Politiche dell’occupazione Gianni Berrino nel corso del suo intervento – è sceso a 55 unità delle 81 presenti al momento del varo della riforma Delrio e il costo della sua ricollocazione all’interno di un ipotetico corpo della polizia regionale ammonterebbe a 2 milioni e 300 mila euro l’anno». Berrino ha sottolineato che la legge Delrio è entrata in vigore il 7 aprile del 2014, ma la questione non era stata affrontata a livello locale dall’amministrazione precedente.
«La giunta conosce e sta analizzando il problema da tempo e troverà una soluzione nei tempi prescritti dalla legge – aggiunge Sonia Viale vicepresidente della giunta e assessore alla Sanità, politiche sociali e sicurezza, parlando anche a nome del presidente Toti – la soluzione richiede lo stanziamento di risorse che non erano previste nel bilancio regionale. Stiamo facendo i necessari approfondimenti».
«L’amministrazione precedente – ribatte Raffaella Paita, capogruppo Pd – ha affrontato molte delle questioni suscitate dallo “scioglimento” delle Province, questa può essere risolta con le variazioni di bilancio e con il bilancio di previsione 2016 creando un corpo di polizia regionale a cui affidare i compiti prima svolti dalla polizia provinciale».
Giovanni Bianco vicecomandante della polizia provinciale di Savona, ha ricordato che solo le tasse sulla caccia portano un introito che supera i due milioni di euro l’anno.
«Il rischio è quello che il territorio ligure, soprattutto la sua parte più delicata e indifesa, resti completamento sguarnito sotto il profilo ambientale – afferma Angelo Vaccarezza, capogruppo di Forza Italia – per questo credo che dalla riunione debba scaturire qualcosa di più forte e impegnativo di un ordine del giorno». La posizione è stata sostenuta dal capogruppo della Lega Nord Alessandro Piana: «Credo negli ordini del giorno, non credo in quelli condivisi all’unanimità». Una diversa opinione è stata espressa da Sergio Rossetti del Pd.
Giovanni Battista Pastorino (Rete a sinistra) sostiene che la costituzione di un corpo di polizia regionale deve avere alla base un progetto concreto e approfondito.