Anche i
Comuni di Bargagli,
San Colombano Certenoli,
Sestri Levante e quelli di
Campomorone,
Ceranesi e
Moconesi, hanno realizzato il Paes, il Piano di azione per l’energia sostenibile. La consegna del documento oggi nella sede del consiglio metropolitano di Genova nell’ambito del convegno “
Porte aperte alla sostenibilità“, una giornata dedicata alle azioni e ai progetti sul territorio per gli obiettivi europei 20-20-20 (-20% di gas serra, +20% di energie rinnovabili e di efficienza energetica entro il 2020).
Il Paes rientra nel progetto del
Patto dei sindaci, «un sistema di lavoro a livello europeo – dice
Fausto Brizi, responsabile dell’ufficio Pianificazione e sviluppo sostenibile della
Città Metropolitana – che vede coinvolte le autorità per aumentare l’efficienza energetica, in cui per la prima volta la
Commissione Europea ha dialogato direttamente con gli enti locali. La Città Metropolitana ha ereditato il “tesoro” dei progetti avviati dalla
Provincia di Genova e finanziati dall’
Ue». Il primo,
Energy for mayors, è iniziato nel 2010 e terminato nel 2013 e, con
un contributo di circa 200 mila euro (su un totale di 1,3 milioni messi a disposizione), ha consentito di assistere i Comuni nella ricerca del finanziamento per la predisposizione dei Paes, che in provincia sono arrivati a 25 su 66 Comuni, e promuovere il patto dei sindaci (“club” nato nel 2012). C’è anche un primato:
i Comuni delle valli Stura, Orba e Leira, (
Campo Ligure,
Masone,
Mele,
Rossiglione e
Tiglieto) hanno
dato vita al primo Paes congiunto mai realizzato in Europa.
L’altro progetto, tuttora in corso è il Past (Patto dei sindaci transfrontaliero), che coinvolge anche Francia, Corsica, Toscana e Sardegna, di cui è capofila la Provincia della Spezia. Partito nel 2012 e finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale con 180 mila euro per la provincia di Genova, è proprio grazie a questo patto che sono stati predisposti gli ultimi cinque Paes.
Le principali azioni che i Comuni della provincia di Genova stanno mettendo in atto sono la sostituzione delle lampadine per l’illuminazione pubblica con altre più efficienti (riduzione dei consumi di circa il 50%) e lo sviluppo di fonti di energia alternative. Tra gli obiettivi anche una maggiore sensibilizzazione del cittadino nei confronti del risparmio energetico.
Non è un caso che sia stato presentato il progetto “
condomini intelligenti“, ideato nel 2009 da
Fondazione Muvita in collaborazione con
Ance (Associazione nazionale costruttori edili) a
Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari), che
da Genova sarà esportato a Napoli e Benevento (partiranno a breve i corsi di formazione per gli operatori) .
«Non è solo un problema di soldi – sostiene
Marco Castagna, presidente di Muvita – non è solo questione di mettere a disposizione idee e competenze, serve un sistema che si muove in sicrono, dalla formazione per le imprese a quella per amministratori e professionisti. Condomini intelligenti ha messo a sistema soggetti che non si parlavano e sta contribuendo a cambiare l’approccio a questo tema».
«Occorre far capire ai condòmini – commenta
Sarah Zotti di Ance e
Consedil (rete d’impresa che si sta specializzando sull’argomento) – che efficienza energetica non significa solo risparmiare, ma intervenire in modo significativo sull’ambiente. Non dimentichiamo che i condomìni sono grossi produttori di Co2. Tuttavia spesso i proprietari non capiscono e non si occupano di questo argomento».
«Cerchiamo di fare rete con le istituzioni – aggiunge
Pierluigi D’Angelo, presidente di Anaci Genova – i sindaci devono essere operativi, andare a Roma e farsi ascoltare. Perché i condomìni non hanno i soldi per pagare neanche l’ordinaria amministrazione. Lo Stato non deve dilazionare i vantaggi spalmandoli in un decennio, ma intervenire con una riduzione dell’iva su queste diagnosi energetiche e su tutti gli interventi che servono per la riduzione delle emissioni».
L’interesse sul tema è dato dai numeri: lo sportello provinciale energie rinnovabili e risparmio energetico ha registrato sinora 220.000 accessi al sito e 120.000 documenti scaricati, oltre 550 le richieste di consulenza.