L‘Istituto nazionale di Fisica nucleare festeggia i 50 anni a Genova. Alle celebrazioni, svolte questa mattina nell’aula magna del Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova, era presente anche Fernando Ferroni, presidente dell’ente di ricerca che conta quattro laboratori e venti sezione dislocate sul territorio: «La sezione genovese è un importante valore aggiunto nel panorama nazionale – spiega – contribuendo in prima linea nelle attività di ricerca teorica e sperimentale».
Terreno di sviluppo della sede genovese, fin dalla sua nascita, è l’Università: «Contiamo una quarantina di studenti – dice Sandro Squarcia, direttore della sede di via Dodecaneso – che, nella maggior parte dei casi, non troveranno alcuna difficoltà di trovare lavoro all’estero. Ma sono davvero pochi quelli che ci provano in Italia». La classica fuga di cervelli: «Si tratta di una situazione che fa un po’ rabbia – commenta Ferroni – perché le richieste per entrare qui sono molte, così come i nostri laureati. Non solo abbiamo molte difficoltà ad assumere giovani ricercatori, ma anche persone nei reparti amministrativi».
Alle scarse opportunità di lavoro si aggiungono le difficoltà finanziarie dell’Istituto: «Siamo in difficoltà, ma del resto come gli altri enti di ricerca – dice Ferroni – certo, qualche finanziamento in più non guasterebbe. Ma le risorse più importanti di cui abbiamo bisogno sono le persone: in questo campo serve davvero molta qualità e capitale umano».
Nel 2014 le risorse ordinarie assegnate dal Miur all’Istituto nazionale di fisica nucleare ammontavano a quasi 238,5 milioni di euro, a cui si sono aggiunti 38,9 milioni per le attività di ricerca a valenza internazionale, per un totale di circa 277 milioni. Nel 2013 l’assegnazione ordinaria aveva di poco superato i 235 milioni di euro.
Si tratta di risorse provenienti dal Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca che, nel 2014, ha ripartito oltre 1,75 miliardi tra 12 istituti italiani: le fette più consistenti sono divise tra Cnr, Centro nazionale delle ricerche (583 milioni complessivi) e Asi, Agenzia spaziale italiana (536,4 milioni di euro). L’Isfn è al terzo posto, seguito da Inaf, Istituto nazionale di astrofisica (88 milioni), Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (51,8 milioni) e Inrm, Istituto nazionale di ricerca metrologica (19,9 milioni).