Ci sarà anche un po’ di Liguria al 68° Festival di Cannes, in programma dal 13 al 25 maggio. Un’edizione che, dopo più di vent’anni, vede tre opere italiane candidate alla Palma d’Oro: “Youth” di Paolo Sorrentino, “Mia Madre” di Nanni Moretti e “Il Racconto dei Racconti” di Matteo Garrone.
Il merito va a Illusion, società di video produzione fondata a Genova da Dennis Cabella e Marcello Ercole, che si è conquistata un ruolo nella realizzazione del nuovo film del regista di Gomorra e Reality. Una pellicola fantasy dal cast internazionale e ricca di atmosfera, ispirata a un’antica raccolta di fiabe dell’autore napoletano Gianbattista Basile.
Proprio agli effetti visivi ha contribuito in modo decisivo Illusion, chiamata a collaborare su una sequenza importante in prossimità della presentazione al concorso di Cannes. (Nel trailer ufficiale, è possibile vedere un brevissimo assaggio della sequenza al minuto 1’28”).
Liguria Business Journal ha incontrato Dennis Cabella, co-fondatore e Ceo di Illusion, per raccontare questa esperienza e cosa significhi operare in questo settore in Italia.
– Come è nata questa opportunità e su cosa, nello specifico, avete lavorato?
«Siamo stati contattati dalla società che si occupava della direzione artistica e virtual effects del film di Garrone, con la quale avevamo co-prodotto in passato la parte artistica del film indipendente Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario. Ci hanno chiesto una mano per portare a termine il lavoro in tempo per la presentazione a Cannes: si tratta di una sequenza in cui uno dei protagonisti è inseguito da una creatura all’interno di una caverna. Il nostro compito era quello di curare gli effetti visivi e conferire un’atmosfera più “dark” a tutta la scena, in soli venti giorni».
– Immagino sia stata una fatica immane.
«Abbiamo rinunciato a svariate ore di sonno, ma ne è valsa la pena. Era un lavoro complesso, da fare in poco tempo e per una grande produzione. Per fortuna il materiale di partenza era di altissimo livello e il rapporto con la produzione è stato ottimo. È stata una sfida e siamo davvero soddisfatti».

– Parliamo di Illusion. Vi eravate già fatti notare nel 2009 con Pathos, un cortometraggio di fantascienza che ha ricevuto riconoscimenti internazionali, ma il lato artistico e dei visual effect non è la vostra attività principale.
«Il nostro core business è legato ai video commerciali per imprese e istituzioni: spot pubblicitari, computer grafica, video promozionali e comunicazione aziendale, cercando di fornire al cliente un prodotto “chiavi in mano”. Questo ci permette poi di indirizzare parte delle nostre energie a progetti artistici che riteniamo interessanti e di qualità».
– Quali sono stati i vostri ultimi prodotti di punta in questo ambito?
«Lavoriamo sia sul territorio ligure sia su quello nazionale, con imprese a vocazione internazionale. Abbiamo realizzato Travel Diaries, una serie di spot per Costa Crociere. Tra i nostri lavori più recenti c’è quello per Mectron – un’impresa ligure che produce apparecchiature mediche per il mercato internazionale – per Amico & Co Shipyard, che opera nel campo del restauro di grandi yacht».
– Quanto è difficile oggi in Italia e, in particolare in Liguria, mantenere viva una realtà di video produzioni?
«L’Italia è ancora un paese difficile, le ambizioni legate al lato artistico sono viste spesso come un’utopia. Se vuoi sopravvivere, il lato commerciale è indispensabile. Qualcosa però sta cambiando, perché si inizia a capire che anche da noi iniziano a emergere realtà in grado di dare un valore aggiunto a un film. Ne è un esempio “Makinarium”, con cui abbiamo collaborato per “Il racconto dei Racconti”: un insieme di imprese di animazione, computer grafica, post-produzione e composing, riunite in un’unica struttura in grado di dedicarsi quasi esclusivamente al mondo del cinema. Sembra esserci speranza, insomma».
– A proposito di sfide, avete lavorato anche a Perfect Circles, un film interattivo: da molti è considerata la nuova frontiera dei videogame, basti pensare al successo di Heavy Rain e Beyond: Two Souls.
«È un progetto sviluppato per il mercato mobile (iPhone e iPad), che abbiamo creato assieme a Riccardo Boccuzzi e Tideup e che ha ricevuto quattro nomination alla Game Connection 2014. Abbiamo preso accordi con un distributore francese, specializzato nell’ambito mobile. Si tratta di un’idea che abbiamo finanziato integralmente e che speriamo possa portare buoni frutti per il futuro».
E in ambito cinematografico, quali sono i prossimi progetti?
«Un produttore inglese ha preso in mano il progetto Pathos-il film, di cui nel frattempo abbiamo scritto la sceneggiatura per un lungometraggio: insieme a lui ne stiamo seguendo lo sviluppo. Abbiamo in cantiere alcuni progetti, ma al momento preferiamo tenerli top secret».