Evitare una scorretta informazione al consumatore e problemi a livello economico e fiscale per gli scambi internazionali delle merci. Questi i due punti al centro dell’interrogazione degli eurodeputati Renata Briano e Nicola Caputo, sull’etichettatura degli alimentari glassati.
Secondo il regolamento Ue, l’etichettatura dei prodotti alimentari glassati deve indicare la doppia misura se il contenuto è un alimento solido, presentato in un liquido di copertura: il peso lordo e il peso netto sgocciolato. Il parere della commissione prevede però il divieto di indicare in etichetta la doppia dicitura inerente il peso, andando contro al regolamento Ue. «Per colpa di questa interpretazione – spiega Briano – il consumatore, senza la doppia indicazione di peso, non ha la possibilità di avere un’adeguata e corretta informazione. Per questo chiediamo alla Commissione europea di intervenire, chiarendo l’interpretazione del regolamento».
L’etichettatura degli alimentari glassati non è un problema solo per i consumatori. Nell’interrogazione i deputati hanno spiegato che molti problemi potrebbero nascere anche per gli scambi della merce a livello internazionale: «Gli scambi commerciali avvengono mediante peso – osserva Caputo – La differenza tra quanto riportato sull’etichetta e i documenti commerciali riferiti al peso potrebbe dare adito a problematiche fiscali, perché l’indicazione sull’etichetta deve coincidere con quella riportata nei documenti commerciali».