Oltre 36 mila imprese liguri si tingono di rosa. Per la precisione, sono 36.170 le realtà imprenditoriali della regione guidate da donne: il 2,78% dell’imprenditoria femminile italiana (oltre 1 milione e 300 mila) e 14esimo posto nel Paese dopo Lombardia (oltre 172.800), Lazio (136.700) e Campania (poco più di 130 mila). Proprio di donne e lavoro si parlerà lunedì 16 marzo agli Stati Generali delle Donne Liguria 2015: un incontro, in programma nella sede della Regione Liguria di via Fieschi, per discutere di alcuni temi particolarmente “caldi”: start up, lavoro, nuove tecnologie, territorio, integrazione, ma anche formazione e sostenibilità.
Secondo gli ultimi dati Unioncamere–Infocamere, la Liguria raggiunge un tasso di femminilizzazione del 22,12%: si tratta dell’incidenza delle imprenditrici sul tessuto produttivo, e per la nostra regione è di quasi un punto percentuale sopra la media italiana. Il valore raggiunge livelli molto più consistenti in determinati settori di attività: è il caso dei servizi alla persona (55,7%, con circa 3.600 realtà), sanità e assistenza sociale (38,3%, 335 imprese), agricoltura, silvicoltura e pesca (36,4%, oltre 3.900 imprese), alloggio e ristorazione e le attività di noleggio e agenzie di viaggio (in entrambi i casi con un’incidenza di poco superiore al 30%, per un totale di oltre 6.500 realtà imprenditoriali). Complessivamente, il comparto che conta il maggior numero delle imprese rosa in Liguria, quasi 11.500, è quello del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, affiancato al settore della riparazione di auto e moto.
«Quello dell’imprenditoria femminile – spiega Raffaella Rognoni, presidente Donne impresa di Confartigianato Liguria – è un fenomeno che ha avuto un forte sviluppo in tempi relativamente recenti. Oltre la metà delle realtà imprenditoriali esistenti in Liguria è nato negli ultimi quindici anni: dal 2000 al 2014 sono state registrate oltre 22.700 imprese. Questo le rende vere e proprie protagoniste dell’economia del territorio, soprattutto negli ultimi anni, e per questo anche da loro ci dobbiamo aspettare un forte impulso allo sviluppo della regione». Non a caso, le 12.464 imprese rosa nate tra 2000 e 2009 incidono per il 21,8% sul tessuto produttivo della regione, mentre le 10.300 registrate tra 2010 e 2014 hanno un’incidenza del 25,5%. Dall’altro lato, resistono 58 imprese femminili “storiche” antecedenti al 1940 e 45 fondate tra 1940 e 1949.
La maggior parte delle imprese rosa (il 47,4%) sono distribuite nella provincia di Genova: qui se ne contano circa 17.100. Segue il savonese, con poco più di 7.600 realtà, il 21% del totale regionale. Imperia ne conta circa 6.100, che pesano per il 17% sull’imprenditoria femminile ligure, mentre alla Spezia si trovano quasi 5.200 imprese femminili, il 14% in Liguria. Considerando il tasso di femminilizzazione, La Spezia, con il 25,2% si posiziona al 19esimo posto in Italia, Savona (24,8%) al 21esimo, Imperia (24%) al 31esimo e Genova (19,9%) solo al 87esimo posto.
Tra le 36 mila imprese liguri a conduzione femminile, una fetta non trascurabile è costituita dalle realtà straniere: sono 3.385 in Liguria, quasi una su dieci, e rappresentano il 2,8% del totale delle imprese femminili straniere in Italia (quasi 121.400). La regione che ne conta il maggior numero è la Lombardia (quasi 20.200), seguita da Lazio (14.600) e Toscana (12.800).