Il 2014 non è stato l’anno della ripresa, almeno per la Liguria, come molti speravano: secondo il rapporto di Unioncamere Liguria, hanno chiuso i battenti quasi 30 imprese al giorno a fronte di 26 aperture, è cresciuto il numero di disoccupati, soprattutto donne e giovani, e i consumi non ripartono. Positivi sono invece i dati sul mercato estero, che continua a fare da traino all’economia: per gran parte delle imprese esportatrici liguri il 2014 è stato un anno positivo. Risultati particolarmente soddisfacenti per quelle realtà, piccole o grandi, che hanno saputo rischiare e investire in prodotti innovativi, esportando il made in Italy in tutto il mondo.
Il clima generale delle imprese manifatturiere liguri a fine anno si conferma proiettato verso una sostanziale stabilità, con segnali più incoraggianti provenienti dalle imprese più strutturate, in particolare dalle industrie dei metalli e da quelle meccaniche e dei mezzi di trasporto.
Produzione e fatturato: a picco l’alimentare
La produzione industriale in calo del 2,5% nell’ultimo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: in lieve ripresa se confrontata con la variazione del quarto trimestre 2013 su 2012, dove ha registrato il -3,1%. Un calo che ha comunque riguardato l’intero anno e che ha colpito, più di altri, il comparto artigiano con il -6,2%. A parte l’industria chimica e quella dei metalli, che mantengono nell’ultimo trimestre gli stessi livelli di produzione dell’anno scorso, in tutti gli altri comparti manifatturieri si registra un calo produttivo, particolarmente significativo nell’alimentare. Stesso trend per il fatturato che ha registrato in tutti i trimestri del 2014 un andamento negativo sia per il totale delle imprese (-2%), sia per quelle artigiane (-5,7%). Ancora una volta, il settore alimentare è quello con le maggiori difficoltà (-3,1%): il 37% delle imprese intervistate ha dichiarato un calo del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2013, il 17% un aumento e il restante 46% stabilità.
Segnali positivi dall’export
Le imprese esportatrici navigano su mari decisamente più calmi: nell’arco del 2014 il fatturato non ha mai subito variazioni negative rispetto all’anno precedente, chiudendo con un +2%. Le imprese artigiane hanno accusato soprattutto nel secondo trimestre, quando si è registrata una variazione negativa, seppur contenuta, dello 0,6%, ma hanno chiuso l’anno in ripresa con un +3,8%. Tutti i settori hanno registrato un fatturato estero in aumento: particolarmente significativo l’apporto delle industrie meccaniche, dei mezzi di trasporto e del comparto chimico, petrolifero e della plastica, che in media hanno registrato un fatturato superiore al 3%. In calo gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale ed estero, che chiudono l’ anno con una variazione pari a -2%: da segnalare le difficoltà del settore artigiano (le variazioni nell’arco dei trimestri analizzati restano sempre al di sotto del 4%). L’andamento del mercato estero, così come per il fatturato, lascia un segno positivo: +1,7% nell’ultimo trimestre 2014, fortemente condizionato dal buon risultato delle imprese artigiane (+6%). Variazioni positive per le imprese alimentari, chimiche, elettriche ed elettroniche, qualche difficoltà per le imprese meccaniche, i mezzi di trasporto nel periodo centrale dell’anno.
Le previsioni per il primo trimestre 2015
Non si respira un’aria di grande positività per l’immediato futuro: quasi il 60% degli intervistati prevede stabilità, mentre il restante 40% propende per un peggioramento. Gli unici comparti che si aspettano un avvio d’anno positivo sono quello chimico e quello elettrico ed elettronico.
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