Il “Made in Genoa” diventa digitale. Domani alla Camera di Commercio di Genova l’incontro con i “digitalizzatori” di Google e Unioncamere che hanno il compito di portare sul web 50 imprese genovesi. Due giovani esperti in comunicazione digitale cercano imprese eccellenti del “Made in Genova” da portare sul web: l’incontro di presentazione alle imprese del progetto “Eccellenze in digitale” è previsto domani alle 16.30, alla Camera di Commercio, nella sala del Bergamasco. Il progetto lanciato un anno fa da Google e Unioncamere nazionale assegna a 107 giovani “digitalizzatori”, ospitati in 52 Camere di Commercio, il compito di aiutare gratuitamente le imprese locali di alcuni settori chiave a crescere attraverso il web. I settori scelti dalla Camera di Genova per l’operazione sono: botteghe storiche, ristoratori e produttori “Genova Gourmet”, “Artigiani in Liguria” e “Building Services”. «Abbiamo scelto queste quattro categorie di imprese – commenta il presidente della Camera Paolo Odone – per far emergere la loro capacità di crescere e fare rete anche attraverso il web. Alcune, come i ristoratori o gli artigiani, hanno già fatto esperienze di rete e attività sul web, altre stanno iniziando, come le botteghe storiche. Ma tutte hanno un forte potenziale: quello di crescere coniugando il saper fare del “Made in Genoa” con l’innovazione della rete e di Google».
L’incontro di domani ha l’obiettivo di presentare i giovani digitalizzatori alle imprese dei settori indicati dalla Camera di Genova: le prime 50 che faranno richiesta saranno inserite nel programma di supporto per sviluppare la propria presenza on line. A fare gli onori di casa con il presidente Paolo Odone sarà Massimo Giacchetta, rappresentante dell’artigianato nella giunta camerale. Seguiranno le presentazioni dei due giovani reclutati da Google e Unioncamere per Genova, Tania Pesalovo e Federico Riscaio. Chiuderà i lavori la testimonianza di Edoardo Schenardi, titolare insieme alla moglie Maddalena, della Farmacia Serra di Genova e protagonista di un’esperienza di comunicazione “social” che è diventata un caso di rilievo nazionale, come è emerso anche nelle tragiche ore dell’alluvione e nei giorni seguenti.