Sono oltre 31 i milioni stanziati dalla Liguria, attraverso bandi ad hoc, per la manutenzione dei muretti a secco. Una cifra che rappresenta circa il 10% dei fondi assegnati alla Regione attraverso il Psr, Piano di sviluppo rurale 2007/2013. Lo ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Barbagallo, a margine della giunta di questa mattina.
Conosciuti in Liguria fin dall’età del ferro (1000 a.C.) i muri a secco a partire dal Medioevo sono stati utilizzati soprattutto per la realizzazione di fasce terrazzate, sui cui generazioni di agricoltori hanno coltivato viti e olivi, ma anche cereali e ortaggi, specialmente i prossimità delle abitazioni. La possibilità di reperire i materiali necessari sul posto e il basso costo dei manufatti ne hanno favorito la diffusione capillare in tutta la regione.
Oggi i siti rimasti rappresentano uno dei simboli del territorio ligure e uno straordinario patrimonio storico, ambientale e culturale da tutelare, oltre che una risorsa preziosa per le attività agricole. Il paesaggio terrazzato costituisce inoltre uno straordinario habitat per una ricca varietà di specie animali e vegetali, la cui sopravvivenza è ora minacciata dallo stato di abbandono o di scarsa manutenzione in cui versano alcune zone del territorio.