Nonostante la crisi economica internazionale offra pochi motivi per festeggiare, Genova durante il mese di settembre è diventata la capitale mondiale dello shipping. Per la prima volta nella storia il capoluogo ligure
ha ospitato la Genoa Shipping Week, una settimana di convegni, seminari, party, manifestazioni sportive e anche un concorso fotografico, nata dalla fusione dei due ormai noti eventi internazionali come il Port & shipping tech e il Shipbrokers & shipagents dinner. Il dinner, organizzato dal Gruppo giovani di Assagenti (l’associazione genovese degli agenti e broker marittimi),
è giunto ormai alla dodicesima edizione e rappresenta l’evento fulcro della settimana. Questo appuntamento ha cadenza biennale e ha saputo affermarsi
negli anni come una preziosa opportunità di incontro per imprenditori, agenti e professionisti vari dell’industria marittima, logistica e portuale internazionale. Alberto Banchero, presidente del Gruppo giovani di Assagenti, spiega con i numeri che ritorno economico sono in grado di generare sulla città questi appuntamenti. «All’intera Genoa Shipping Week hanno partecipato quasi in 5 mila, sparsi tra i 20 eventi previsti in calendario mentre al Shipbrokers dinner abbiamo invitato 2.500 ospiti provenienti da 40 Paesi diversi. Quasi 80 aziende associate ad Assagenti hanno partecipato alla serata del venerdì, visto che ognuna può invitare i propri ospiti per un totale di circa 1.100 società rappresentate durante l’evento». Anche grazie a queste manifestazioni il capoluogo ligure riesce a cogliere l’importanza di questo settore per l’economia cittadina.
«Le istituzioni – sottolinea Banchero – si rendono conto che questo evento porta a Genova un indotto stimato in circa 3 milioni di euro, tra cui sono comprese le spese per alberghi, ristoranti, location per eventi e catering, dato che le aziende associate organizzano party privati durante tutta la settimana del Dinner, trasporti, taxi e negozi. La Camera di Commercio, in particolare, è un partner istituzionale estremamente prezioso che crede nell’evento e lo sostiene da anni. Anche l’Autorità Portuale e la Regione Liguria hanno confermato il loro sostegno. Con il Comune di Genova si è creata una preziosa sinergia, in particolare con l’assessorato al Turismo guidato da Carla Sibilla, per quanto riguarda la promozione turistica della città durante le giornate della Genoa shipping week». Nel settore marittimo-portuale più che in altre realtà industriali, i rapporti umani e il network di contatti nazionali e internazionali sono tra i fattori determinanti per professionisti come i broker, gli avvocati, i consulenti. Gian Enzo Duci, presidente di Assagenti, spiega che «lo Shipbrokers dinner, a differenza delle fiere come il Salone Nautico per esempio, non è un semplice evento B2B, dove chi partecipa si aspetta di trovare un cliente e concludere un affare immediatamente. Si tratta semmai di una manifestazione dove persone provenienti da angoli diversi del mondo si confrontano, portando le sensazioni che si respirano nei propri Paesi e scambiando visioni sul mercato. In poche parole si potrebbe dire che il dinner è l’evento italiano dello shipping che stabilirà il feeling del mercato globale nel 2014. Eventi di questo tipo sono molto comuni nel nostro settore e vengono organizzati a cadenza biennale in molti dei centri internazionali dello shipping come Atene, Istanbul, Amburgo».
Sono dunque manifestazioni utili per gli addetti ai lavori ad esempio per allargare la propria sfera di contatti ma anche, banalmente, per soddisfare l’esigenza delle agenzie marittime e delle società di brokeraggio navale genovesi di ospitare tutti i più importanti rappresentanti del settore in un’unica serata, risparmiando il tempo di viaggiare da una parte all’altra del mondo per far loro visita. Per Genova la categoria degli agenti marittimi e dei broker navali continua a rappresentare una fetta molto importante del tessuto occupazionale nonostante la crisi del settore negli ultimi anni abbia complicato un po’ le cose. Secondo i dati più recenti sono circa 130 le aziende aderenti ad Assagenti che, rappresentando 3.000 addetti, è la più importante fra le associazioni dei diversi porti italiani aderente a Federagenti, che a sua volta raggruppa 25 entità federate per un totale di circa 600 aziende che impiegano quasi 8 mila addetti e fatturano complessivamente 1 miliardo di euro. Una realtà economica non trascurabile dunque, ma da tempo alle prese con un mercato del trasporto marittimo che offre poche soddisfazioni dal punto di vista economico. «Durante la seconda metà del 2012 e la prima parte del 2013 – racconta Duci – c’è stato solo un esiguo numero di richieste o proroghe della cassa integrazione in deroga. Dopo il picco raggiunto nel 2009, come era stato evidenziato anche lo scorso anno, questo è certamente sintomatico circa la tenuta dei livelli occupazionali del nostro settore anche in un momento di elevata difficoltà economica. Inoltre, a differenza di altri settori, nel comparto marittimo, nonostante le aziende abbiano fatto richieste di ammortizzatori sociali per far fronte alla grave crisi globale, si sono registrate pochissime, se non nulle, chiusure di aziende». Alberto Banchero sottolinea da parte sua che «l’industria dello shipping è sempre soggetta a un andamento ciclico che ha goduto di alti e bassi. La crisi attuale persiste da ormai 5 anni ed è per questo che eventi come il dinner sono importanti: molti si chiedono quando il ciclo economico volgerà a favore e avere diverse opinioni e punti di vista è fondamentale e sta alla base anche delle strategie che le singole aziende adotteranno per il futuro prossimo».