A prima vista può sembrare un semplice block notes per gli appunti, invece è il frutto di una start-up genovese, un prodotto di una società di marketing. FreeFutool è il primo quaderno griffato in Italia, si rivolge a un target di giovani studenti, dai 18 ai 26 anni, e viene distribuito gratuitamente davanti alle università. Il progetto è nato poco più di anno fa, nell’aprile 2012 da quattro soci genovesi, Paolo Trombetta, Tobia Lorenzani, Jacopo Sterlocchi e Federico Bini, tutti under 30.

«Eravamo in un periodo di instabilità lavorativa – racconta Trombetta, amministratore unico di FreeFutool srl – ma volevamo darci da fare, creare qualcosa mai pensato da nessuno. Tutti i giorni ci vedevamo per fare un brain storming e mettere su carta le idee che ci venivano in mente». A far scattare l’idea sono stati fogli di carta intestata di diverse aziende. Ecco che nasce il quaderno griffato, pratico per gli studenti e utile per le aziende che vogliono farsi pubblicità e arrivare a un target difficile da raggiungere. «I ragazzi, in questa fascia di età, sono bombardati da pubblicità – spiega Trombetta – per questo, quasi mai rimangono affascinati da una in particolare. FreeFutool è il canale che permette ai giovani di soffermarsi sul marchio e interessarsi al prodotto, e nello stesso tempo dà l’opportunità alle aziende di raggiungere quell’obiettivo». Secondo i quattro ragazzi gli studenti utilizzano il quaderno circa 2 mesi l’anno, e rimangono su ogni pagina circa 15-18 minuti, il tempo necessario per interessarsi del prodotto pubblicizzato. Alla fine di ogni foglio di FreeFutool c’è un banner pubblicitario e ogni 20 facciate c’è una pagina intera di sponsor, per un totale di circa 100 pagine. Il tutto ben custodito da una copertina accattivante.
Oltre agli sponsor nel quaderno ci sono anche contenuti: pagine interamente dedicate alla green economy, una parte che offre intrattenimenti ludici e riporta giochi per l’esercizio mentale come il sudoku, pagine di associazioni benefiche, come Emergency, e interviste a personaggi carismatici che possono dare spunto agli studenti per ideare nuovi progetti. «A dicembre abbiamo pubblicato l’intervista a Federico Peluso, giocatore della Juventus – dice Sterlocchi – non nelle vesti di calciatore ma in quelle del fondatore di una start -up». All’interno del quaderno si trovano anche diversi coupon per ottenere sconti e offerte promosse dalle aziende, utili per ridurre le spese personali degli studenti, soprattutto per quelli fuori sede.
Nell’ultima edizione, per aiutare i ragazzi a organizzare le giornate di studio, è stato inserito anche un calendario trimestrale. Free-Futool (tool future), come dice il nome stesso, è lo strumento pensato per agevolare il futuro degli studenti, in modo gratuito. «Ci riteniamo soddisfatti – afferma Trombetta
– in un anno abbiamo distribuito 180 mila copie». Il quaderno esce tre volte l’anno: a ottobre e ad aprile, in concomitanza con l’inizio di ogni trimestre accademico, e a dicembre, poco prima delle feste di Natale. Le prime due edizioni contano una tiratura di circa 100 mila copie, 50 mila ciascuna, consegnate a Genova, Milano e Torino. Con l’ultima uscita, aprile scorso, la società genovese è cresciuta: «Abbiamo distribuito FreeFutool a Genova, Milano, Torino, Padova, Firenze e Venezia – racconta Trombetta – e abbiamo riscontrato un successo che non ci aspettavamo». 80 mila le copie consegnate in un’unica edizione, con un incremento del 60% rispetto alle uscite precedenti, e aumento del 50% dei punti distribuzione. L’obbiettivo per la prossima edizione è arrivare all’ateneo di Roma.
Il capitale sociale di FreeFutool srl è di 10 mila euro e il primo bilancio è stato chiuso in positivo. «La nostra idea sta funzionando –dice Sterlocchi – le aziende hanno apprezzato la nostra crescita. Prima eravamo noi a cercare i
clienti, ora sono loro a chiamare noi». Il 95% delle società che inseriscono il
banner sul quaderno sono grandi aziende, di cui 15 multinazionali. Si contano su una mano le pagine che sponsorizzano piccole aziende locali, diverse a seconda del punto di distribuzione. Il tutto viene gestito da una piccola sede che da poco i ragazzi hanno ricavato nel quartiere genovese del Carmine.