Arrivare a trasportare il 20-25% delle merci su ferro dall’attuale 17% (dato già superiore alla media nazionale). Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini ha tracciato l’obiettivo per quanto riguarda i porti di Genova non nascondendo che il traguardo sarebbe il 30% come chiesto dall’Ue. Lo ha detto alla tavola rotonda sul “Potenziamento in corso del trasporto ferroviario merci dei porti di Genova-Prà-Savona-Vado Ligure” a Palazzo San Giorgio di Genova
Negli ultimi cinque anni questa modalità di trasporto è cresciuta di circa tre punti percentuali, raggiungendo il 16,6% nel 2022, con un conseguente aumento dei volumi trasportati via ferrovia del 36% (oltre 400 mila teu trasportati), grazie all’ingresso di nuovi operatori, a nuove origini/destinazioni (Pordenone, Marzaglia, Piacenza, Verona).
Per arrivare a questo obiettivo occorrerà completare i lavori sul cosiddetto ultimo miglio, ma per qualsiasi decisione, afferma Signorini «abbiamo bisogno della sponda del governo e dobbiamo interagire intelligentemente con le Ferrovie».
L’apertura dei valichi sulla Torino/Lione, sull’Alp Transit e sul Brennero (vedi foto di apertura) consente di ampliare il mercato di riferimento dei porti di Genova e Savona. Per Signorini si tratta di un’occasione irripetibile.
Per quanto riguarda le manovre ferroviarie c’è una procedura di gara in corso per l’affidamento in concessione del servizio per una durata complessiva di 5 anni che traguardi il completamento dei lavori del Terzo Valico, nodo e ultimo miglio di Genova, nonché la prevista realizzazione della prima fase della nuova diga di Sampierdarena, con possibilità di rinnovo della concessione fino ad un massimo di 2 anni.
Gli obiettivi prevedono una crescita dei volumi del traffico container dagli attuali 8.955 treni a oltre 11.000 treni nel 2027, con un tasso di crescita media annua pari al 3,6%, innalzare la competitività del porto garantendo un livello tariffario in linea con il mercato nazionale, adeguare il servizio alle più recenti norme tecniche, di sicurezza e regolatorie.
I lavori di potenziamento – aggiornamento costi e termine
Per quanto riguarda Genova sono cinque i lavori in corso o in procinto di iniziare.
Potenziamento e prolungamento Parco Operativo Bettolo – Rugna costo 10,8 milioni, fine lavori dicembre 2023. Sinora completati 3 binari e iniziata la demolizione di altri binari e la risoluzione delle interferenze;
Riqualificazione linea del parco Bettolo-Rugna al Campasso attraverso la Galleria Molo Nuovo costo 23,8 milioni, fine lavori dicembre 2024. Completati demolizioni dell’armamento, iniziati i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura;
Ammodernamento stazione Fuorimuro costo 65 milioni inizio lavori primo semestre 2024, fine lavori nel primo semestre 2026. L’iter autorizzativo è in corso.
Nuovo parco operativo terminal Ronco-Canepa e raddoppio del collegamento con il Campasso costo 5 milioni, inizio lavori ottobre 2023, fine lavori dicembre 2024. La progettazione è in corso.
Riassetto accessibilità intermodale del bacino portuale di Pra’ – stazione merci modulo 750 costo 85 milioni, inizio lavori primo semestre 2023, fine lavori primo semestre 2025. La progettazione è in corso.
Su Vado sono tre i progetti previsti
Potenziamento parco terminal Vado Ligure costo 20 milioni, fine lavori maggio 2025. Sbancamento in corso;
Potenziamento parco terminale Vado Ligure/impianti tecnologici costo 10 milioni inizio lavori gennaio 2024, fine lavori dicembre 2025. Progettazione in corso;
Revamping Vado Ligure/Zona industriale costo 80,9 milioni, fine lavori maggio 2026. Per quanto riguarda la prima fase è in corso l’eliminazione del passaggio a livello di via Sabazia e nuova viabilità. Per la fase 2 è in corso l’iter autorizzativo per l’implementazione del sistema di segnalamento e la riorganizzazione degli impianti.
Nel 2022 oltre 10 mila treni
Luigi Ferraris, a.d. di Fs Italiane, afferma che nel 2022 il sistema portuale del Mar Ligure occidentale, che comprende Genova, Savona e Vado, ha superato i 10.000 treni (+9,7% rispetto al 2021), su cui sono stati trasportati oltre 418.000 teu. Attualmente sono attivi circa cento servizi settimanali di andata e ritorno dagli scali.
«Nel 2022 abbiamo movimentato oltre 2,6 milioni di tonnellate di merci con 5.500 treni sul bacino di Genova e Pra’, corrispondenti al 48,4% del totale dei treni movimentati nel bacino. Questi numeri sono destinati ad aumentare dopo gli interventi che stiamo portando a termine. E lo sviluppo è reso possibile anche dal potenziamento dello scalo di Campasso, che sarà il vero e proprio retroporto di Genova per capacità, traffico e complessità di gestione. Il suo potenziamento prevede la realizzazione di otto nuovi binari e il ripristino dei binari nella tratta a nord di Campasso, verso Bivio Fegino».
Il Campasso
Proprio sul Campasso Ferraris ha annunciato che a regime si avranno 42 treni su quella linea, mentre una ventina andranno in quella sommergibile.
Il progetto è costituito dagli interventi sulla tratta ferroviaria Bivio Fegino – Campasso – Molo Nuovo e include il potenziamento dello scalo ferroviario con la realizzazione di 8 binari con lunghezza 750 m finalizzato a consentire il transito dei contenitori High-cube (codificati P/C45) senza limitazioni.
Il parco Campasso servirà in particolare i terminal container del compendio Sanità/Bettolo (circa 1 milione di Teus), offrendo capacità adeguata ad approntare treni completi da inoltrare direttamente alle destinazioni finali.
L’instradamento via ferro tramite il Campasso consentirà di traguardare il 40% di modal split per i traffici container.
L’attivazione dell’intero itinerario Bivio Fegino – Porto Storico via Campasso (dicembre 2025) è coordinata con la data di completamento dei lavori già avviati sulla galleria Molo Nuovo (finanziati da Adsp) il cui completamento è previsto a dicembre 2024.
Sulla questione Campasso si è espresso anche il sindaco Marco Bucci in relazione alla vivibilità del quartiere: prevista una passeggiata pedonale e ciclabile con gli alberi oltre a barriere antirumore da tutte le parti con un tappetino per assorbire le vibrazioni.
«Abbiamo già tutto pronto ma daremo a ciascuno la possibilità di scegliere se rimanere a fronte di un indennizzo o essere espropriati ricevendo una cifra differente».
Per quanto riguarda piazza Facchini a Certosa, Bucci rassicura: «Avremo la riqualificazione, abbiamo già un accordo col commissario del Nodo Ferroviario Calogero Mauceri, a breve lo comunicheremo alla città». L’area è attualmente di proprietà di Rfi.
I prodotti infiammabili dei depositi chimici, in caso di trasferimento a ponte Somalia, invece dovrebbero andare sulla linea sommergibile, anche se occorrerà un confronto in conferenza dei servizi.