Il Parlamento e il Consiglio dell’Ue hanno raggiunto un accordo sui carburanti marittimi più puliti, chiedendo di ridurre le emissioni delle navi del 2% entro il 2025 e dell’80% entro il 2050, per aiutare l’Ue a diventare neutrale dal punto di vista climatico.
Le navi di tonnellaggio lordo superiore a 5.000 dovranno quindi ridurre gradualmente le emissioni di gas serra muovendosi verso l’adozione di carburanti rinnovabili e la decarbonizzazione. La Commissione europea riesaminerà le norme entro il 2028 per valutare se estendere il taglio delle emissioni anche alle navi più piccole.
L’accordo preliminare prevede le navi portacontainer e le navi passeggeri dal 2030 dovranno utilizzare il cold ironing mentre sono ormeggiate in banchina nei principali porti europei. Sono previste alcune esenzioni all’alimentazione elettrica da terra, ad esempio nel caso in cui la sosta in porto sia inferiore alle due ore.
La negoziazioni sul regolamento per la diffusione di carburanti rinnovabili e a zero emissioni nel settore marittimo hanno portato ad alcune concessioni tra cui l’esenzione dagli obblighi del regolamento fino al 2029 sulle rotte da e per le isole minori, così come sulle rotte soggette a obbligo di servizio pubblico da e per le isole maggiori come Sicilia e Sardegna.
«L’accordo raggiunto a Bruxelles sui combustibili rinnovabili e a basso tenore, per il comparto marittimo rappresenta un concreto passo avanti − commenta il deputato e vice ministro al Mit Edoardo Rixi −. Un premio all’impegno pragmatico del Mit e del ministro Salvini per la sostenibilità. Il buon senso ha avuto la meglio con un criterio che mette tutti d’accordo preservando le peculiarità dei grandi Paesi marittimi, tra cui il nostro, con un accordo di compromesso che riceve una delle proposte principali del pacchetto Fit for 55 al fine di stimolare nello shipping l’utilizzo di carburanti alternativi e a basso contenuto di carbonio».
L’accordo dovrà essere formalizzato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio e dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento, e poi congiuntamente dal Parlamento e dal Consiglio europeo.