Sono liguri i primi due classificati del concorso fotografico di Life Conceptu Maris, il progetto europeo che difende i cetacei e le tartarughe del Mediterraneo.
Lo scatto vincitore è quello di Eleonora Pignata (Savona), con il favoloso il salto della stenella striata (Stenella coerulalba) “congelata” in volo. L’immagine è molto nitida e di grandi dimensioni (quindi non è stata molto “ritagliata”), due aspetti che testimoniano la prontezza e la capacità della fotografa.
Al secondo posto si è classificata Gabriella Motta (Genova), con i grampi (Grampus griseus) in superficie. Questi cetacei, non facili da osservare nel Mediterraneo, sono ritratti a stretto contatto, con due individui più anziani, dal corpo più chiaro, che affiancano un giovane.
Il concorso è promosso da Triton Research e aveva il difficile obiettivo di ritrarre cetacei e tartarughe in mare aperto: difficile perché fuori dall’acqua gli animali si espongono per un istante e incontrarli in immersione richiede molta fortuna e, nello stesso tempo, pianificazione. Nella selezione dei premiati, la giuria ha quindi privilegiato chi è riuscito a ottenere una buona immagine, nitida e bene esposta, ma ha tenuto conto anche della rarità della specie e del comportamento documentato.
La cerimonia di premiazione si svolgerà durante il primo evento ufficiale del progetto Life Conceptu Maris che sarà ospitato il 13 e il 14 ottobre presso lo spazio polifunzionale delle Industrie Fluviali di Roma.
La prima giornata, il 13 ottobre, è riservata agli esperti del settore. Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, coordinatore del progetto, e Triton Research, partner responsabile delle attività di comunicazione, presenteranno LIFE Conceptu Maris ad altri enti e associazioni legati alla tutela del mondo marino, per individuare punti di collaborazione e condividere informazioni e metodologie di lavoro. A seguire, gli undici partner di Conceptu Maris illustreranno al comitato consultivo (composto da circa trenta enti, fra cui autorità nazionali e locali, compagnie di navigazione, organizzazioni non governative) l’avanzamento delle attività, i primi risultati, problemi e soluzioni proposte, stimolando il confronto e offrendo spunti per la prosecuzione dei lavori.
La seconda giornata, il 14 ottobre, è aperta al pubblico e ha in programma la premiazione del concorso fotografico oltre all’illustrazione delle attività di citizen science previste dal progetto, grazie alle quali i comuni cittadini potranno partecipare alla raccolta dati in mare. Un momento finale permetterà uno scambio ed un dibattito aperto con i partecipanti.
Il progetto Life Conceptus Maris
Gli effetti negativi causati dalle attività dell’uomo (attrezzi da pesca abbandonati, traffico, plastiche galleggianti) a cetacei e tartarughe marine sono sempre più evidenti e richiedono nuove strategie di conservazione. Integrando tecniche classiche a tecnologie all’avanguardia, il progetto Life Conceptu Maris (CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability) permette di raccogliere nuovi dati, soprattutto in mare aperto, sulla distribuzione di queste specie carismatiche e sulle loro preferenze ecologiche. Valutando l’impatto dei fattori di rischio, si possono così identificare i siti più importanti nel Mediterraneo per la loro conservazione a lungo termine. Il progetto è condotto inizialmente in un’ampia area del Tirreno meridionale. Le procedure sono poi replicate anche in Adriatico e Ionio orientale, nel Santuario Pelagos e nel corridoio spagnolo di migrazione dei cetacei, a Nord delle isole Baleari.
Le azioni
Utilizzando i traghetti come vere e proprie navi da ricerca, il progetto punta a incrementare le conoscenze sull’ambiente marino, accoppiando ricerca tradizionale e nuove tecnologie.
- Monitoraggio dai traghetti di fauna, rifiuti marini e traffico marittimo.
• Stima delle aree a maggior concentrazione di rifiuti galleggianti e valutazione del rischio di intrappolamento negli attrezzi da pesca.
• Campagne di citizen science per il coinvolgimento dei cittadini nei monitoraggi in mare aperto, attività di sensibilizzazione rivolta a chi opera in mare.
• Corsi di formazione per il personale di bordo dei traghetti, per ridurre il rischio di collisione con i grandi cetacei.
• Analisi degli isotopi di carbonio e azoto, per chiarire la struttura della catena alimentare sott’acqua, anche con l’impiego di sensori a scafo, installati sui traghetti, per la raccolta dei dati ambientali.
• Rilevamento di microscopiche tracce di dna disperse in acqua dagli animali (environmental dna).