Per il 45% sono apprendisti, il 37% ne esce specialista. Ma i veri campioni sono solo il 4%. È il quadro della maturità digitale delle imprese in Liguria, risultato dal test di autovalutazione SELFI4.0, messo a disposizione dai Pid su www.puntoimpresadigitale.camcom.it, svolto da quasi 200 aziende della regione. In tutta Italia quasi 8 mila imprese hanno messo alla prova le loro competenze digitali.
Dalla Liguria finora hanno partecipato 78 imprese savonesi, 55 della provincia di Genova, 41 dalla Spezia e 24 da Imperia, per un totale 198 realtà. Terminato il test, quelle risultate alle prime armi (i cosiddetti “esordienti digitali”, cioè legati a una gestione tradizionale dell’informazione e dei processi) sono solo 16 (l’8%, contro l’11% nazionale). Gli apprendisti sono la maggioranza: a utilizzare gli strumenti digitali “di base” sono 89 in Liguria (pari al 45%, poco meno della media nazionale pari al 49%). Lo step successivo è quello degli specialisti digitali, cioè coloro che hanno già sviluppato una buona parte di digitalizzazione dei processi. Si tratta di 73 imprese in Liguria (il 37%, contro il 30% rilevato in Italia). I profili più avanzati, infine, sono quelli dell’esperto e del campione. Nel primo caso si tratta di chi applica con successo i principi dell’Impresa 4.0: 12 aziende in Liguria hanno ottenuto questo risultato (il 6% contro il 7% nazionale). Il campione digitale è invece chi dispone di una buona digitalizzazione dei processi e fa ricorso a tecnologie 4.0: 8 imprese liguri tra tutte quelle che hanno partecipato al test, pari al 4% in regione, contro il 3% in Italia.
I numeri, specialmente in Liguria, non sono ancora così consistenti da poter rappresentare il reale quadro della maturità digitale dell’imprenditoria regionale, ma il risultato che emerge dal test mostra comunque la maggior parte delle imprese ancora in uno stadio iniziale di digitalizzazione. Specialmente a Savona, dove si concentra il maggior numero di imprenditori liguri che hanno svolto il test, il 13% dei quali è risultato esordiente.
La mappa della maturità digitale delle imprese evidenzia comunque sensibili diversità di sviluppo a livello geografico che accentua la distanza tra Nord e Sud del Paese. Gli imprenditori del Nord Est e del Nord Ovest sono quasi a metà del guado del percorso di digitalizzazione, più avanti in particolare sono quelli del Trentino Alto Adige, mentre circa il 70% dei loro colleghi del Sud si trova ancora nella fase iniziale. Nella media, invece, le imprese del Centro con una maturità digitale più avanzata nelle Marche e in Umbria.
Proprio per aiutare le realtà imprenditoriali a familiarizzare con le tecnologie 4.0, le Camere di commercio italiane hanno creato una rete di 88 Pid, Punti impresa digitale, che da fine giugno 2017 hanno supportato oltre 30 mila imprenditori in tutto il Paese. Oltre che per il test di autovalutazione, le imprese si rivolgono ai Pid anche per partecipare a corsi ed eventi informativi tematici (oltre 20 mila imprenditori in tutta Italia), o per chiedere il supporto dei digital promoter all’interno del network (lo hanno fatto in 500). Oltre 4mila aziende inoltre hanno avuto accesso ai 28,5 milioni di euro erogati attraverso voucher dai Pid per acquistare servizi di consulenza e formazione 4.0.
Spesso, secondo Unioncamere, a frenare la trasformazione digitale delle imprese è soprattutto l’assenza di figure capaci di guidarle verso l’adozione delle tecnologie avanzate. Per questo motivo l’ente camerale ha definito un sistema per la certificazione della competenze dei manager dell’innovazione digitale: si tratta di figure capaci di assicurare all’impresa lo sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo che orienti un costante cambiamento dei processi in chiave impresa 4.0, che garantisca la progettazione e la realizzazione di “modelli di business” in chiave impresa 4.0, assicurando il coordinamento strategico e operativo di iniziative progettuali di digital transformation.