Si è siglato oggi l’accordo di innovazione tra il ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e la Regione Liguria, relativo al progetto del “Lighthouse Plant” di Ansaldo Energia. Il Mise era rappresentato da Stefano Firpo, direttore generale per la Politica industriale, la Competitività e le Pmi. Presenti il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, insieme al presidente di Ansaldo Energia Giuseppe Zampini.
Il Cluster Fabbrica Intelligente ha gestito, per conto del Mise, la selezione degli Impianti Faro del Piano Impresa 4.0, che ha portato alla selezione di Ansaldo Energia quale uno dei primi due Lighthouse Plant a oggi finalizzati. Ansaldo Energia investirà complessivamente 14 milioni di euro in un piano triennale di ricerca e sviluppo industriale basato sullo sviluppo e applicazione delle principali tecnologie digitali del Piano Industria 4.0 all’intero processo manifatturiero dei suoi due siti produttivi di Genova (Campi e Cornigliano). Grazie all’Accordo di Innovazione formalizzato oggi tra Mise e Regione Liguria, l’investimento di Ansaldo Energia – oltre agli incentivi previsti dal Piano Impresa 4.0 – godrà di un contributo a fondo perduto pari al 25% dello stesso (20% Mise e 5% Regione Liguria).
La positiva finalizzazione di tale processo ha premiato la scelta strategica di Ansaldo Energia di concentrare su Genova la produzione della tecnologia Alstom acquisita e di far leva sulle tecnologie digitali per garantire i più alti standard di innovazione e qualità da sempre indirizzati nei processi produttivi.
Il Lighthouse Plant di Ansaldo Energia è un progetto articolato in otto aree applicative di particolare interesse per Ansaldo Energia, ciascuna delle quali costituisce un obiettivo realizzativo:
1. Gestione Operativa Produzione
2. Gestione Operativa Fisica
3. Gestione Prestazioni Asset Produttivi
4. Gestione Dati Tecnici
5. Gestione Dati Qualità e Manifattura Additiva
6. Smart Safety
7. Smart Training
8. Cyber Security
In particolare, il progetto Lighthouse Plant indirizza lo sviluppo e l’applicazione di tutte le tecnologie previste nel Piano Impresa 4.0, secondo un modello articolato su tre grandi filoni di intervento. Le prime 3 aree applicative (1. Gestione Operativa Produzione, 2. Gestione Operativa Fisica, 3. Gestione Prestazioni Asset Produttivi) permettono di estendere la digitalizzazione su tutte le linee produttive, migliorandone la relativa efficienza e qualità e, al tempo stesso, introducono innovazioni quali lo Smart Tracking di tutti i fattori di produzione e la Predictive Maintenance realizzata attraverso il retrofitting di impianti e macchinari già operativi (seguendo lo stesso approccio che Ansaldo Energia sta adottando sulla sua flotta installata per offrire servizi digitalizzati a valore aggiunto ai nostri clienti).
Le successive 2 aree applicative, (4. Gestione Dati Tecnici e 5. Gestione Dati Qualità e Manifattura Additiva), capitalizzano l’utilizzo delle nuove tecnologie di Big Data in ambito tecnico e di qualità per facilitare la raccolta, l’analisi e l’utilizzo dei dati a supporto delle decisioni e delle azioni delle risorse di fabbrica. Inoltre si promuove l’utilizzo dell’Additive Manufacturing (Stampa 3D) nei processi produttivi; 3.
Le ultime 3 aree applicative (6. Smart Safety, 7. Smart Training e 8. Cyber Security) fanno riferimento a processi e applicazioni digitali innovative (realtà aumentata e virtuale, simulazione, interfaccia uomo-macchina semplificate) che, una volta sviluppate e sperimentate in fabbrica, potranno essere replicate – adeguatamente adattate – su altri scenari operativi quali i cantieri dei nuovi impianti e le attività in campo del service (manutenzione e assistenza).
Il progetto prevede infine l’opportunità di estendere le nuove applicazioni anche alla filiera di piccole e medie aziende italiane che fanno parte della Supply Chain che supporta la competitività di Ansaldo Energia sui mercati internazionali.
La progettazione e la realizzazione di un progetto così ambizioso ha richiesto e continuerà a richiedere, oltre al sostegno del Mise e della Regione Liguria, anche la collaborazione di una serie di attori fondamentali, tra cui le università (in particolare Università di Genova e Politecnico di Milano), centri di R&S, come il Cnr/Itia e l’Istituto Italiano della Saldatura, fornitori di impianti e, più in generale, la filiera di piccole e medie aziende italiane che fanno parte della Supply Chain di Ansaldo Energia, partner tecnologici come Siemens, SAP, TIM ed Ericsson che permetteranno di sperimentare il 5G, Leonardo e tanti altri. Ma anche start-up e Pmi innovative come quelle selezionate da Ansaldo Energia con Digital X Factory, la Call for Innovation alla quale hanno partecipato circa 160 aziende italiane e che ha individuato la start-up vincitrice in Smart Track, azienda genovese con innovative soluzioni digitali a supporto della sicurezza del lavoro.