Vent’anni di Genova-Liguria Film Commission e, per l’occasione, la Fondazione (in precedenza era un’associazione tra enti, dal 2011 ha un nuovo statuto) presenta un nuovo logo che riassume l’evoluzione dalla pellicola al digitale. Dal 1999 al 2019 sono cambiate parecchie cose, alcune positive, come i bandi di sostegno all’audiovisivo, altre meno, come la riduzione dei contributi di Regione e Comune di Genova dagli oltre 230 mila euro del 2014 ai circa 150 mila degli ultimi anni, come si evince dai bilanci pubblici. Un budget che viene speso sopratutto per il personale (due persone a tempo pieno e una a tempo parziale) e per i viaggi promozionali nei principali festival del cinema e che è arricchito dalle entrate per l’affitto pagato dalle aziende ospitate nel polo di villa Bombrini e da quelle legate a lavori compiuti per gli enti pubblici.
Gli effetti dei bandi regionali del 2017 (finanziate 25 domande per oltre 1 milione di euro di richieste) e del 2018 (prima finestra con 24 domande di cui è in corso l’istruttoria) sono stati molto positivi per attirare molte produzioni sul territorio regionale, con effetti a catena su presenze alberghiere e visibilità del “marchio Liguria”.
«Tutto ciò – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – conferma che la Liguria sia un palcoscenico naturale non solo sulla costa. L’aumento delle produzioni ospitate ci consente di supportare in modo concreto anche il settore ricettivo. Per questo abbiamo aperto la seconda finestra di apertura del bando dal 30 maggio al 29 giugno 2019, aggiungendo un criterio occupazionale per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato e il coinvolgimento di manodopera locale».
Il 2018 è stato un anno record: 127 le produzioni che hanno scelto il territorio ligure come set (+6,7% rispetto al 2017), di cui 32 internazionali, il 25,2% del totale, con una presenza di 18 paesi diversi. Non meno di 9 mila giornate di lavoro per tecnici, attori e comparse liguri. I pernottamenti alberghieri generati direttamente dalle produzioni che hanno girato in Liguria hanno superato per la prima volta le 4 mila notti (per l’esattezza 4168, con un aumento del 25.2% sul 2017). 32 le location liguri scelte (vedi box). Nei primi 3 mesi del 2019 si sono già raggiunte 2010 notti d’albergo.
I Comuni coinvolti nelle riprese
Camogli, Sanremo, Finale Ligure, Zoagli, Chiavari, Savona, Recco, Santa Margherita Ligure, Portovenere, Imperia, Portofino, Stella, Bordighera, Vernazza, Riomaggiore, Lerici, Ventimiglia, Apricale, Bordighera, Albenga, Calizzano, Borgio Verezzi, Castelvecchio di Rocca Barbena, Albissola Marina, Vobbia, Camogli, Lorsica, Lavagna, Moneglia, Deiva Marina, Sarzana.
«Merito del bando per sostenere il comparto – commenta l’assessore regionale alla Comunicazione e formazione della Regione Liguria Ilaria Cavo – abbiamo agganciato il fondo Fse al Fesr, inserendo anche la formazione, così le maestranze saranno già sul territorio, facendo ridurre i costi per le produzioni. Sono 26 i voucher formativi».
I 20 anni della Film Commission saranno festeggiati con 20 eventi che valorizzeranno il lavoro fatto in questi anni, spiega la presidente della Genova-Liguria Film Commission Cristina Bolla, tra presentazioni ai vari festival, corsi di cinema, B2B tra domanda e offerta nel campo audiovisivo, sino a iniziative legate al dialetto ligure, alle colonne sonore e il digital fiction festival, il primo festival dedicato alle fiction. Bolla annuncia un progetto per il prossimo futuro: «Con Cattleya, che ha prodotto Petra con Paola Cortellesi, le cui riprese sono appena terminate, abbiamo in programma un’altra fiction».
Il crollo del ponte Morandi non ha influito sulla logistica delle produzioni: «Ci hanno fatto i complimenti – aggiunge Bolla – per come abbiamo gestito il tutto e la nostra mission è contribuire a far capire che la Liguria è raggiungibile senza problemi».
Le giornate di produzione sono salite dalle 225 del 2014 alle 480 del 2018, anche il numero delle produzioni è aumentato da 100 (2014) a 127 (2018). Le notti d’albergo nel 2014 erano state 2.800, attestandosi alle oltre 3000 nel triennio 2015-2017. I principali “clienti” esteri sono Regno Unito, Stati Uniti e Germania, quest’anno anche Corea del Sud, Cina e Brasile.