Nuovo look per il porto di Savona. Tre interventi, la piattaforma del porto di Vado, la nuova sede dell’Autorità portuale e il ponte per il porticciolo turistico della vecchia darsena, sono stati presentati oggi da Claudio Burlando presidente della Regione Liguria, Monica Giuliano e Sergio Verdino, sindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Savona, Gian Luigi Miazza, presidente dell’Autorità portuale savonese, e Carlo Merli, ad Italia di Apm Maerks. «La portualità è un settore strategico − spiega Burlando − il pezzo più forte della nostra economia e quello che va meglio. In Liguria, transhipment escluso, passa il 60% della merce che entra in Italia via mare. Rimetteremo al centro questo tema anche con il governo e rivendicheremo il diritto che a questo punto, dopo la conclusione delle prime e più urgenti incombenze, venga messa al centro dell’azione di palazzo Chigi anche la questione portualità».
L’intervento a Vado Ligure
La nuova piastra multifunzionale del porto di Vado ligure, commissionata dall’Autorità portuale di Savona, è stata finanziata con 350 milioni di euro da fondi statali (289 milioni), da una quota a carico del concessionario (50 milioni) e da un’altra a carico dell’Ap savonese (11 milioni). I lavori, iniziati a settembre 2012, termineranno a dicembre 2017. Si tratta dell’opera più importante del piano regolatore del porto di Savona: per realizzarla è stato indetto un bando europeo di project financing. La piattaforma è situata nella rada di Vado, tra il terminal traghetti e la foce del torrente Segno. Vi troveranno posto un terminal container, con capacità annuale di movimentazione di 800 mila Teus e due attività presenti in rada dagli anni Cinquanta: il terminal rinfuse e lo sbarco di prodotti petroliferi e oli combustibili. L’opera sarà dotata di un raccordo viario, non interferirà con il traffico cittadino e sarà, inoltre, direttamente collegata al sistema autostradale e alla piastra di interscambio ferroviario del retroporto.
La nuova sede dell’Autorità portuale savonese
L’intervento è stato finanziato con otto milioni e 430 mila euro da fondi statali (cinque milioni e 250 mila euro)e fondi propri (tre milioni e 179mila euro). I lavori, iniziati a luglio 2011, finiranno ad agosto 2015 e la struttura sarà operativa per il dicembre successivo. La nuova sede amministrativa risponde all’esigenza di unificare gli uffici (adesso in parte decentrati), e di trovare una sistemazione più idonea al ruolo istituzionale e di rappresentanza. Situato fra l’area di trasformazione della vecchia darsena e l’area portuale commerciale, l’edificio ha una superficie di 1.500 metri quadrati, è largo 23 metri e si sviluppa per circa 63. È composto da tre corpi di fabbrica: un volume a doppia altezza (10 metri) che ospita l’ingresso principale e i servizi di accoglienza, collegato alla parte centrale, costituita da una struttura a ponte lunga 28 metri che scavalca il tracciato ferroviario di accesso al porto, con locali interni e esterni di utilizzo comune. Lo spazio conduce al terzo volume, composto da una torre a base quadrata di 23 metri di lato che ospita gli spazi più rappresentativi e che si sviluppa su sette piani. Al piano terra si trovano un secondo ingresso riservato al personale e i locali tecnici. La superficie è di circa 5mila metri quadrati. L’edificio è ultimato nelle parti strutturali, mentre le finiture e gli impianti sono in via di completamento.
Il nuovo ponte nella Vecchia darsena
Il progetto è stato commissionato e finanziato dall’Autorità portuale di Savona con fondi propri per un totale di un milione e 872 mila euro. I lavori, iniziati nel luglio 2012, termineranno entro aprile. L’opera consentirà di realizzare un collegamento tra la zona portuale che ospita il terminal crociere e il centro cittadino. Il nuovo ponte, di tipo girevole a due ante, sostituisce quello esistente con apertura a ponte levatoio che ha mostrato limitazioni per il superamento delle barriere architettoniche. Ogni anta del ponte, realizzata in acciaio sabbiato e verniciato, è lunga circa 25 metri. Il ponte è dotato delle più recenti tecnologie per garantire l’incolumità delle persone e la sicurezza del passaggio delle barche, attraverso l’impiego di telecamere, cancelli automatici, fotocellule, sensori di movimento, segnali acustici e luminosi. Dopo una sospensione a causa del fallimento dell’impresa, i lavori sono ripresi per le opere di completamento, ormai ultimate, mentre sono in corso i collaudi funzionali.
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