È partito l’iter che porterà all’approvazione del piano regolatore portuale di Genova da parte della Vas, Valutazione ambientale strategica, che richiede due schemi alternativi nel bacino genovese. L’obiettivo, illustrato oggi da Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale del capoluogo, è quello di consentire a Genova di poter lavorare tra i 5 e i 6 milioni di teu l’anno, accogliendo navi fino a 24 mila teu. Questo sarà possibile attraverso processi di modernizzazione e trasformazione, limitando al massimo i riempimenti a mare e per questo, ma anche per la continuità con il progetto di Renzo Piano illustrato lo scorso autunno, è stato battezzato dai tecnici di palazzo San Giorgio come un “Piano dell’Acqua”. L’iter di approvazione dovrebbe portare all’adozione del nuovo Prp entro un anno e andrà a integrarsi con il piano esistente, specie per quanto riguarda i nuovi terminal Bettolo e Ronco-Canepa.
Lo schema del piano, che ha un costo di due miliardi di euro complessivi spalmati su circa 20 anni di lavoro, prevede interventi su tre aree principali. «Un piano flessibile – spiega Merlo – che non sarà vincolante come quello precedente, superato poi dall’evoluzione del mercato e delle dimensioni delle navi, un piano su cui anche i comitati e le associazioni dei cittadini potranno dire la loro».
Per quanto riguarda il bacino di Sampierdarena prevede la realizzazione di una nuova imboccatura a Ponente (per cui si stima un costo di 250 milioni di euro per 3 anni di lavoro) e di una nuova diga avanzata di 500 metri al largo rispetto all’attuale (1 miliardo in 8 anni): un’opera che consentirà il doppio transito alle navi di grandi dimensioni e soprattutto di risolvere il problematiche dovute alla vicinanza con la pista di atterraggio del Colombo. Per l’area industriale, si prevede la realizzazione del “Blue Print” disegnato da Renzo Piano: nuova piattaforma per i cantieri, revisione del quarto bacino di carenaggio e la ricostruzione di una nuova Torre Piloti. Questi due primi interventi potrebbero essere completati entro sette anni. «Tutta l’area dello Yacht club – aggiunge Merlo – dal 31 dicembre sarà abusiva perché scadrà il loro contratto, abbiamo cercato di trovare una soluzione che venisse incontro alle loro esigenze, con la nuova Darsena, ma in sette anni l’unico con cui non sono mai riuscito a parlare è proprio il presidente dello Yacht Club».
Per il porto di Pra’ è previsto il prolungamento del canale di calma in modo da formare una grande isola per il terminal Vte e un’eventuale espansione a Ponente e l’adeguamento della diga esistente per garantire l’evoluzione delle grandi navi (500 milioni per 6 anni di lavoro), fino a una lunghezza di 500 metri. «La distanza dalla costa diventerebbe di circa 30 metri – spiega Merlo – con delle opere, penso a una duna, per mitigare comunque l’impatto. L’aspetto logistico invece non subirà cambiamenti rispetto a quanto già previsto». Nel progetto anche due accosti per ro-ro e passeggeri, con l’obiettivo di alleggerire ponte Colombo che potrebbe essere sfruttato per l’eventuale sviluppo del business crocieristico.
Assecondando la richiesta del Comune per la ricollocazione in ambito portuale del polo chimico, lo schema di piano prevede a questo punto due alternative da sottoporre a Vas: la prima consiste nell’inserimento dei chimici sugli spazi disponibili adiacenti al porto petroli (con i depositi che resterebbero in porto), la seconda nelle aree Enel sotto la Lanterna. Infine, lo schema considera anche la previsione di postazioni di Lng e l’installazione di aree tecniche adiacenti alla nuova diga.
Si tratta di uno schema che pone anche l’attenzione sul cosiddetto “Piano immateriale”, cioè il rafforzamento di tutte le opere di efficientamento, innovazione, pre-clearing, snellimento burocratico e informatizzazione: opere che potenzialmente in grado di accorciare i tempi fino al 40%, creando nuovi importanti spazi in banchina.
Avviata la procedura di Valutazione ambientale strategica, ci sarà la fase delle osservazioni, nella quale si pronunceranno Comune e Regione Liguria, da cui è attesa l’approvazione definitiva nel 2016.