Si è concluso oggi con l’approvazione della giunta regionale della Liguria, il processo di riforma della Legge Urbanistica con interventi mirati di semplificazione delle procedure di formazione dei piani urbanistici e attribuzione di nuove competenze ai Comuni, nell’ottica di una maggiore valorizzazione delle autonomie locali.
Tra i punti rilevanti della riforma, riscritta l’approvazione dei Puc, i piani urbanistici comunali, con il cambiamento dell’art 38 della vecchia legge urbanistica regionale. Oggi la modifica prevede che Regione si esprima (dal punto di vista ambientale e urbanistico), prima dei Comuni e del loro confronto con i cittadini, in modo che sia esplicita la posizione della Regione. Questo consentirà di ridurre i tempi e soprattutto togliere un elemento di incertezza molto forte per i Comuni, evitando così le contraddizioni.
Per ciò che riguarda la pianificazione paesaggistica, la riforma prevede che nei Puc vi siano regole per la qualità progettuale degli interventi, in modo che la qualità architettonica e costruttiva sia innalzata rispetto all’attuale.
La nuova legge prevede anche l’eliminazione di vecchi piani territoriali regionali degli anni Novanta, ancora vigenti, ma non più attuali e superati sulla base di una mutazione normativa e delle previsioni. Un’azione per evitare che l’attività amministrativa regionale sia regolata da norme ormai superate, in un’ottica di maggiore semplificazione. Vengono mantenuti solo il Piano della Costa, il Piano degli insediamenti produttivi per l’area di Genova (Acciaierie di Cornigliano, Aeroporto, Porto Petroli, Erzelli), il Piano Paesistico, limitatamente all’assetto insediativo, fino all’entrata in vigore del Piano Paesaggistico la cui attività di progettazione sarà conclusa entro il dicembre 2019.
«La Legge di riforma approvata oggi rappresenta la conclusione di un programma di revisione che ha preso il via con la modifica della lgge urbanistica, a novembre 2016 e che va nella direzione di una semplificazione dei procedimenti e di una maggiore autonomia dei Comuni – spiega l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola – In particolare con le nuove regole, interventi come la Diga di Begato o le Lavatrici di Prà non sarebbero più possibili, in quanto il nuovo Piano Urbanistico è tenuto a stabilire regole nuove che tengano conto dei valori paesaggistici locali. In Liguria non solo abbiamo avvertito l’esigenza di costruire bene, ma anche la necessità che i Comuni, nei loro piani, prestino più attenzione alla qualità progettuale degli interventi, per la delicatezza e la rilevanza dei territori e la diffusa bellezza paesaggistica del territorio. Un concetto che si sposa bene con norme già operanti, come il Piano Casa, rivolto alla riqualificazione del costruito. Nel nostro programma è inoltre prevista la proposta di un ddl completamente nuovo che riguarda il tema della rigenerazione urbana e del recupero del territorio agricolo».