Regione e Comune Genova insieme per fermare gli esuberi di Ericsson.
Oggi nella seduta congiunta della III Commissione-Attività produttive e delle commissioni competenti del Consiglio comunale di Genova è stato deciso di elaborare un ordine del giorno condiviso per bloccare la procedura che prevede 147 esuberi nel polo genovese. Il testo verrà approvato domani dall’assemblea legislativa regionale. La seduta congiunta si è svolta nella sala consigliare del Municipio Medio Ponente, a Sestri Ponente, hanno partecipato i componenti della III Commissione Attività produttive del Consiglio regionale e le commissioni del Consiglio comunale.
«Al di là delle singole posizioni – dichiara il presidente della commissione regionale Attività produttive Stefania Pucciarelli – è prevalsa la preoccupazione per il futuro dei lavoratori. Una volta elaborato, il documento verrà sottoposto all’approvazione del Consiglio regionale nella giornata di domani».
Nel dibattito sono intervenuti alcuni membri della III Commissione regionale: Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) ha sottolineato la necessità di vincolare i cospicui finanziamenti governativi per la banda larga, destinati anche a Ericsson, a precise garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali. Prima Alice Salvatore (Mov5Stelle) e poi il vicepresidente della III Commissione Marco De Ferrari (M5S) hanno chiesto che il tavolo governativo si allarghi dal ministero del Lavoro al ministero dello Sviluppo economico in cui la società presenti un piano industriale, con precisi vincoli contro eventuali esuberi, e, inoltre, la convocazione mensile di un tavolo regionale sulla vertenza. Lilli Lauro (Giovanni Toti Liguria) ha ribadito la necessità di un ordine del giorno condiviso. Giovanni Lunardon (Pd) ha chiesto il coinvolgimento anche dell’assessore allo Sviluppo economico Edoardo Rixi per arrivare ad un atto politico unitario e non di natura formale. Claudio Muzio (Forza Italia) ha invitato i colleghi consiglieri a chiedere, attraverso l’ordine del giorno, prioritariamente il blocco degli esuberi, che sono peraltro imminenti, evitando di allargare le richieste ad altre questioni, come i vincoli al piano industriale, che richiederebbero tempi di approfondimento troppo lunghi. La sua posizione è stata condivisa anche da alcuni consiglieri delle commissioni del Consiglio comunale.