Banche ancora nella bufera in Piazza Affari, a causa dei dubbi degli operatori circa la riuscita dell’aumento di capitale di Veneto Banca, mentre circolano voci che la vendita delle quattro banche salvate porti a minori introiti del previsto, con effetti sugli istituti che aveano effettuato il prestito ponte. Hanno influito anche timori sulla vendita dei crediti problematici da parte di Bper e il tema ricorrente di un rafforzamento patrimoniale per Unicredit. Nel complesso il settore bancario ha tirato in basso la Borsa di Milano che ha chiuso con Ftse Mib a 17.810,85 (-1,19) e Ftse Italia All-Share a 19.574,01 (-1,05).
La chiusura peggiore tra i titoli maggiori è stata quella del Banco Popolare, che ha perso il 6,2% finale a 4,16 euro (-13% in due sedute). In calo netto inoltre la Banca popolare di Milano (-4,7% a 0,49 euro), Bper (-4,3%) e Mps, che ha ceduto il 3,8% a quota 0,59. Negative anche Ubi (-2,5%), Mediobanca e Unicredit, entrambe in calo dell’1,8%, mentre Intesa ha perso l’1,6 per cento. Carige ha ceduto il 6,6% a 0,52 euro.
Fca ha chiuso con un calo del 2,96%, su dati di vendita in maggio negli Usa poco brillanti. Nel gruppo Exor -2,38%.
Nell’energia Eni cede l’1,38%; Saipem sul -2,15%. A2A sale dello 0,47% su voci circa trattative con la ceca Eph.
In rosso anche gli altri listini continentali, che hanno pagato il calo dei minerari, legato al debole dato cinese sull’attività manifatturiera di maggio, e del petrolio alla vigilia del meeting dell’Opec. Il greggio, in forte correzione per buona parte della seduta, ha infine azzerato le perdite riportandosi a 49 dollari al barile nella speranza che nell’incontro si torni a parlare di tetti produttivi. Parigi e Londra hanno registrato un ribasso dello 0,6%, Francoforte dello 0,5%.
Scivola ancora ai minimi da due settimane la sterlina sui timori di una rimonta dei favorevoli alla uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea: l’euro/sterlina tratta a 0,7752 da 0,7689, la sterlina/dollaro 1,4411 da 1,4478. Euro/dollaro a 1,1171 da 1,1131 prima del Beige Book della Federal Reserve attesa in serata.