Leonardo-Finmeccanica intende giocare un ruolo chiave nella “Unmanned Revolution”: i moderni scenari di operazioni navali prevedono un crescente impiego di sistemi “unmanned” (senza pilota) in affiancamento a quelli a guida tradizionale. Questo vale per i sistemi aerei, già molto diffusi nella versione ala fissa e in pieno sviluppo nella versione ala rotante, come per i veicoli navali, sia di superficie sia subacquei, che stanno acquisendo una diffusione e un’importanza operativa sempre maggiore. Lo ha spiegato Andrea Nativi, di Leonardo-Finmeccanica, questa mattina in occasione del seminario “Unmanned e robotica marina” nell’ambito di Seafuture and maritime technologies 2016 in corso alla Spezia.
«Leonardo – dichiara Nativi – è attiva in tutti i settori degli unmanned con veicoli terrestri, subacquei e di superficie navali, praticamente in tutto l’intero spettro degli unmanned, perché crediamo fermamente in questo settore».
«Sicuramente – spiega Nativi – l’avvento della robotica consente di svolgere missioni che sarebbero difficili o impossibili per macchine pilotate. Per esempio, in casi come quello di Cernobyl o della centrale nucleare giapponese non si manda una macchina pilotata, ma una unmanned, senza pilota. Tutte le missioni che sono pericolose, civili e militari perché queste macchine hanno applicazioni civili e militari, sono adatte agli unmanned. Per l’unmanned subacqueo pensiamo all’oceanografia, mentre con il rotorcraft possiamo fare una serie di missioni di sorveglianza mare e terra, portare soccorso dove non potrebbe andare una macchina pilotata, fare antincendio. La missione antincendio è la più difficile e pericolosa per una macchina pilotata, che tra l’altro vola solo di giorno. Una macchina unmanned può volare anche quando una pilotata non può, di notte, può fare operazioni continuative quando gli equipaggi devono riposare. Nei vari settori Leonardo ha già venduto diverse macchine unmanned, che sono operative in diversi paesi per operazioni di sorveglianza e intelligence».
A Seafuture Leonardo ha illustrato la propria prospettiva, potendo mettere a frutto esperienze acquisite nell’intero panorama dei veicoli senza pilota. Infatti, le competenze dell’azienda coprono sia le tecnologie specifiche dei vari sistemi autonomi, siano aerei, terrestri o navali, sia alcune tecnologie trasversali utilizzabili da tutti i sistemi unmanned, come per esempio l’Energy Storage. Tra le tecnologie trattate,sono state presentate le capacità operative dell’Hero (un elicottero senza pilota o ruas – rotorcraft unmanned aerial system) e del sistema unmanned di superficie swad (sea watch dog).
Leonardo, da sempre tra i principali player mondiali nei sistemi di difesa subacquei, negli ultimi anni ha deciso di affiancare alla tradizionale attività in campo militare, importanti attività di ricerca e sviluppo in campo civile e “dual-use”. Uno dei maggiori progetti portati avanti, nel sito di Livorno, è quello relativo al veicolo subacqueo “V-Fides (veicolo filoguidabile per l’identificazione e la detezione subacquea).
V-Fides è un drone subacqueo innovativo che può essere guidato da remoto (rov – remote operated vehicle) o a guida autonoma (auv – autonomous underwater vehicle). Può imbarcare vari tipi di sensori grazie agli ampi volumi dello scafo allagato in fibra di carbonio, come sensori acustici, sistemi di acquisizione video e sistema di analisi dell’inquinamento ambientale.
Nella “configurazione base”, il V-Fides è in grado, tra l’altro, di navigare lungo un percorso predefinito, eseguendo autonomamente, in più punti e a varie profondità, prelievi di acqua di mare con relativa misura del tasso di inquinamento da mercurio. Questa funzione risulta particolarmente importante nell’ottica della tutela della salute dei cittadini. La misura della concentrazione di mercurio avviene sfruttando un avanzatissimo sistema di prelievo ed analisi chimica dell’acqua di mare, appositamente sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La configurazione flessibile, che è alla base della progettazione del veicolo permette di utilizzarlo, con l’impiego di opportuni strumenti, anche in altri tipi di missioni anch’esse rivolte alla protezione ambientale, come misurazioni di parametri chimico/fisici delle acque (salinità, temperatura, concentrazione di ossigeno, presenza di metalli pesanti); esplorazione dei fondali marini tramite videocamere e/o sensori acustici; protezione e conservazione “in situ” di manufatti archeologici sommersi, controllo dell’integrità strutturale di piattaforme off-shore, verifiche di presenza di inquinamenti localizzati dovuti a sversamenti.
A seguito di un contratto di sviluppo sottoscritto nel 2012 con la Regione Toscana, il veicolo è stato qualificato in mare, accettato con piena soddisfazione dalla commissione regionale e attualmente disponibile per attività di monitoraggio dell’inquinamento marino richieste dalla Regione.
Il sistema Falco di Leonardo-Finmeccanica è stato il primo velivolo senza pilota in Europa ad ottenere la certificazione Enac nel 2005 ed è attualmente operativo presso 5 clienti internazionali, compreso l’ultimo contratto di servizio con le Nazioni Unite per attività di sorveglianza nell’ambito della missione di peacekeeping Monusco nella Repubblica Democratica del Congo.
Il Falco ha effettuato il suo primo volo il 3 dicembre 2013 entrando così ufficialmente in servizio in questa problematica missione, tra le più pericolose tra quelle attualmente dispiegate dalle Nazioni Unite.
Il Falco raggiunge una permanenza in volo di 14 ore, può installare un carico utile fino a 70 kg, integrando un radar e un sensore elettroottico, raggiungendo una quota di volo di 6.000 metri garantendo la trasmissione dei dati per un raggio di oltre 200 km. È un sistema di ultima generazione per la sorveglianza, che può esser impiegato per la sicurezza e il monitoraggio del territorio e dei confini, per la prevenzione e il controllo dei rischi ambientali anche in caso di emergenze naturali.
Leonardo-Finmeccanica conta in Liguria circa 2800 addetti che operano nell’ambito dei sistemi navali e di quelli per la difesa e la sicurezza. La Liguria è da sempre territorio di riferimento per i sistemi navali, così come Livorno in Toscana è il sito di riferimento per quelli subacquei.