A sei mesi dal delicato intervento di separazione, eseguito il 6 giugno presso l’Irccs Istituto Giannina Gaslini di Genova, le due piccole gemelle siamesi oggi tornano a casa in Burkina Faso. Le bambine, nate a dicembre 2024 e unite nella regione toracica e addominale, condividevano il fegato e parte del pericardio.
«Le bambine sono giunte in Italia il 20 maggio grazie all’associazione Una Voce per Padre Pio, nell’ambito del Programma Umanitario Sanitario attivato in collaborazione con il Gaslini – spiega Giuseppe Spiga, direttore dell’UOC Governo Clinico e vicedirettore sanitario del Gaslini – Il caso è stato seguito in ogni sua fase grazie al cofinanziamento dell’associazione Patrons of the World’s Children Hospital e della Regione Liguria, nell’ambito della normativa nazionale per l’assistenza sanitaria ad alta specializzazione a cittadini stranieri in condizioni di fragilità».
«Grazie al Gaslini, ai Patrons e a Una voce per Padre Pio, non vedo l’ora di essere di nuovo a casa con le mie bimbe e vivere una vita normale, un futuro normale. Al Gaslini ho trovato persone che hanno voluto bene alle mie bambine come fossero le loro – ha detto la mamma, Ouedraogo Gueiminatou – In un momento difficile ci avete accolte, aiutate e fatte sentire meno sole. Non dimenticherò mai quello che avete fatto per noi».
«L’operazione di separazione delle due gemelle ha rappresentato un momento di straordinaria competenza e profonda umanità – afferma Renato Botti, direttore generale dell’Istituto Gaslini – È il risultato di un impegno corale, in cui eccellenza clinica, ricerca scientifica e attenzione alla persona si intrecciano ogni giorno. Nei gesti quotidiani, nella collaborazione tra professionisti e nella cura personalizzata, il Gaslini conferma la sua vocazione: essere un luogo dove la scienza è al servizio della vita. In un’epoca in cui le sfide sanitarie sono sempre più globali, la cooperazione internazionale assume un ruolo centrale: al Gaslini crescerà ancora, perché rappresenta una delle missioni più importanti del nostro Istituto, da sempre aperto ad accogliere e curare bambini di ogni parte del mondo».
«Questo è il giorno che aspettavamo – afferma Fabrizio Arengi Bentivoglio, presidente dei Patrons of the World’s Children Hospital – La rete globale di solidarietà che portiamo avanti quotidianamente, insieme a partner d’eccellenza come il Gaslini, funziona. Dalla prima segnalazione dell’associazione ‘Una Voce per Padre Pio’, che ringraziamo per il contributo decisivo, al ritorno a casa di Yousra and Maichara con la loro mamma, di strada ne abbiamo fatta. Oggi possiamo restituire a queste gemelline il loro futuro e una vita normale grazie ad un’azione di solidarietà internazionale. Il nostro impegno in soccorso dei ‘bambini invisibili’ continua con la massima determinazione».
«Poterle accompagnare a casa, affrontare il viaggio di ritorno con loro, è per me un privilegio – dichiara Enzo Palumbo, presidente di Una Voce per Padre Pio che le accompagna in Burkina Faso personalmente – Questa è l’Italia bella, quella che sa donarsi senza riserve, quella che sa lasciare un segno nel mondo. Grato a tutti coloro i quali hanno contribuito alla riuscita di questa meravigliosa storia d’amore».
«Questa bellissima storia conferma ancora una volta come la sanità ligure sappia coniugare competenza, umanità e collaborazione tra diverse realtà — afferma l’assessore alla Sanità della Regione Liguria, Massimo Nicolò — Un intervento delicato e complesso ha portato nuova speranza a una famiglia che ha affrontato un percorso lungo e difficile. Ringrazio di cuore tutti i professionisti coinvolti, le associazioni che hanno supportato questo cammino di cura e tutti coloro che, quotidianamente, rendono il Gaslini un centro di eccellenza nazionale e internazionale, mettendo sempre al centro la salute e il futuro dei bambini».
Il percorso clinico delle gemelle all’Istituto Giannina Gaslini
Il complesso intervento chirurgico ha richiesto un coordinamento multiprofessionaletra anestesisti-rianimatori, cardiochirurghi, epatochirurghi, chirurghi pediatrici, toracici, plastici, neurochirurghi, radiologi, infermieri e tecnici perfusionisti.
«Questo lungo e articolato percorso clinico, che va dalla pianificazione dell’intervento fino alla delicata fase ricostruttiva, ha richiesto uno sforzo collettivo costante, condiviso e fortemente motivato – sottolinea Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche – Per affrontare una procedura così complessa è stato necessario un coordinamento multidisciplinare che ha coinvolto oltre 50 professionisti tra medici, infermieri e tecnici: ogni fase è stata pianificata nei minimi dettagli, prevedendo le possibili criticità e organizzando risposte tempestive. Dopo la separazione, è iniziato un percorso ricostruttivo altrettanto delicato, supportato da medicazioni chirurgiche regolari».
«L’intervento è stato solo l’inizio di un percorso molto lungo, perché la separazione non ha permesso di ricostruire subito la parete addominale e toracica, e sono stati necessari numerosi interventi successivi. Ma oggi le bambine finalmente tornano in Burkina Faso – spiega Andrea Moscatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Anestesia e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica – È stato un impegno enorme, che ha coinvolto medici, infermieri, tecnici e tutto l’ospedale, con un grande coordinamento da parte della Direzione Sanitaria e un altrettanto importante contributo del Dipartimento Chirurgico. La cosa fondamentale è che ora le bambine potranno avere una vita sostanzialmente normale. Abbiamo già mantenuto i contatti con l’ospedale del loro Paese, in modo da poterle seguire anche in futuro, anche se oggi possono tornare a casa in sicurezza. È il risultato di un lavoro coordinato di tutti, reso possibile perché al Gaslini sono presenti tutte le specialità necessarie a gestire un caso così complesso. La malformazione da cui erano affette comunque non è tra le più rare e ha una delle prognosi migliori: i bambini congiunti per l’addome, con il fegato in comune, hanno infatti ottime possibilità di sopravvivenza. Il vero problema è che molti di questi bambini non riescono a raggiungere centri in grado di gestire una complessità simile. Per questo è stata fondamentale anche tutta la catena di solidarietà che ha reso possibile il loro viaggio in Italia e il finanziamento delle cure».
Silvia Scelsi, direttrice della U.O.C. Direzione delle Professioni Sanitarie, evidenzia il contributo fondamentale delle équipe infermieristiche: «L’assistenza a queste bambine ha richiesto uno sforzo eccezionale da parte di infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici, che si sono alternati senza sosta per garantire continuità, sicurezza e qualità delle cure in ogni fase. L’impegno del personale è stato straordinario: ogni gesto guidato da competenza, attenzione e umanità».
La rete professionale e solidaristica
«È stata importante la collaborazione interdisciplinare e interaziendale tra il personale del Gaslini, e i professionisti esterni che hanno contribuito al buon esito dell’intervento – spiega Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini-. Enzo Andorno, direttore Chirurgia dei trapianti di fegato dell’Ospedale San Martino e Daniele Alberti direttore di Dipartimento e UOC Chirurgia pediatrica degli ASST Spedali Civili di Brescia hanno collaborato nella separazione del fegato e Giuseppe Perniciaro, direttore UO Chirurgia Plastica e Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Villa Scassi della Asl 3 Genovese, nella ricostruzione della parete addominale e toracica».
«Il successo di questo intervento sanitario è anche frutto di un modello virtuoso di cooperazione internazionale : il Centro Ospedaliero Universitario Tengandogo di Ouagadougou ha inviato tre professionisti in osservazione dell’intervento, rafforzando il dialogo medico tra Italia e Burkina Faso. Il supporto delle associazioni ha permesso di trasformare una speranza in realtà, offrendo cure avanzate e accoglienza alla giovane mamma, oggi ospitata dalla Band degli Orsi, associazione da sempre vicina al Gaslini» conclude Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini.



























