Chiusura contrastata per le Borse europee, con Milano gravata dall’effetto cedole (sul Ftse Mib pesa un calo tecnico di circa l’1,77% dovuto allo stacco dividendo di ben 24 società facenti parti dell’indice). Milano segna -1,20%, Madrid +0,25%, Parigi -0,04%, Londra +0,17%, Francoforte +0,70%. Spread sui 101 punti (variazione +0,40%, rendimento Btp 10 anni +3,59% rendimento Bund 10 anni+2,58%).
Wall Street si muove in ribasso, con i rendimenti sui Treasury a 30 anni che hanno raggiunto brevemente la soglia psicologica del 5% dopo il declassamento del debito sovrano Usa (da Aaa ad Aa1), da parte di Moody’s, annunciato venerdì notte in Italia. Si tratta di un passo indietro importante se si considera che gli Stati Uniti godevano della tripla A dal 1919. Moody’s era peraltro l’ultima delle tre grandi agenzie dopo Fitch e S&P a non aver ancora declassato il rating del debito Usa.
A Piazza Affari brillano le banche, con Bper (+4,69%), Mps (+3,85%) e la Popolare di Sondrio (+3,52%) e Banco Bpm (+2,97% in testa). In coda Moncler (-2,23%), Stellantis (-1,30%), St (-1,13%)
Il dollaro perde terreno dopo il rating di Moody’s. L’euro scambia con il dollaro a 1,1255 (da 1,114 alla chiusura precedente). Il cross tra euro e yen si attesta a 162,99 (da 162,60), mentre il dollaro/yen a 144,83 (da 145,58). L’oro sale dell’1% a 3.234 dollari l’oncia nel contratto spot.
Il greggio è poco mosso, con il Brent a 65,36 (+0,09%) e il Wti a 61,98 (+0,06%). Il gas ad Amsterdam viaggia a 35,17 euro al megawattora (+0,04%).